Area di crisi, possibili finanziamenti per la Carbon

Esiste la possibilità di ottenere finanziamenti pubblici per la riconversione all’ex Carbon attraverso l’Area di crisi, con conseguente rioccupazione degli ex dipendenti dello stabilimento e riduzione delle volumetrie per l’edilizia. E Battista Faraotti, in attesa dello sblocco della bonifica, mette sul piatto l’utilizzo del capannone ex Haemonetics (da lui acquistato) per far partire fin da subito il Polo scientifico e tecnologico. Senza attendere i 3 o 6 mesi necessari per la firma della convenzione tra la stessa Restart ed il Comune per spianare la strada ai lavori. Una mattinata ricca di novità e di ipotesi operative quella vissuta ieri col tavolo di concertazione per l’area ex Carbon. L’ennesimo tavolo di concertazione che si incasella in un percorso lungo e tortuoso al fine di arrivare al traguardo finale: la riqualificazione e riconversione di quell’area inquinata.

 

Mentre si avvia la procedura per arrivare entro sei mesi (ma, accelerando, anche tra tre mesi) alla firma della convenzione tra Arengo e Restart, per sbloccare l’avvio della bonifica con tutte le carte in regola e gli accordi predefiniti, spunta un’opportunità per quel che riguarda possibili finanziamenti dell’intervento di disinquinamento e riconversione dell’ex Carbon. L’occasione arriva dal possibile inserimento del progetto nell’ambito dell’Area di crisi, alla luce del regolamento della Commissione europea che fa riferimento alla possibile concessione di agevolazioni in favore di programmi di investimento finalizzati alla riqualificazione di aree di crisi industriali, nel caso in cui i soggetti promotori non siano i soggetti titolari dell’attività inquinante. E Restart si prepara a sfruttare l’occasione inserendo la propria richiesta, nel prossimo bando di Invitalia nell’ambito dell’Area di crisi complessa, per una cifra in fase di definizione. In caso di ottenimento di questi finanziamenti, utilizzabili solo per le aree pubbliche inserite nell’intervento, si andrebbe anche a diminuire la volumetria degli insediamenti di edilizia.

GLI EX DIPENDENTI CARBON

L’incontro di ieri mattina sulla questione ex Carbon è servito anche per riconfermare l’utilizzo degli ex dipendenti dell’azienda, che ha abbandonato la città ormai da alcuni anni, nella fase dei lavori di bonifica. Una fase che prevede almeno tre anni di lavoro. La conferma arriva a seguito di una lettera indirizzata a Restart proprio dagli ex lavoratori della Carbon che chiedevano, anche attraverso le organizzazioni sindacali, di avere chiarimenti in merito. In tal senso, il ricollocamento di questi lavoratori nel progetto di bonifica potrà essere preso in considerazione anche nell’ambito della richiesta di finanziamenti per l’Area di crisi.

IL POLO TECNOLOGICO

Altro passaggio importante, quello relativo al futuro immediato del Polo scientifico e tecnologico, con l’imprenditore Battista Faraotti (presidente della società Hub 21 che si occupa già di start up aziendali innovative) che ha messo subito sul piatto l’utilizzo dell’immobile ex Haemonetics, da lui acquisito, per accelerare i tempi proprio relativamente all’avvio del Polo, senza attendere che si sblocchino, nel frattempo, le procedure per la convenzione e la successiva bonifica dell’area.

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