Crollo cavalcavia, il coordinatore dei lavori: “Nessuna idea sulle cause”

Nessuna “idea precisa” su cosa abbia provocato il crollo del cavalcavia nel tratto di autostrada A14 tra Loreto e Ancona lo scorso 9 marzo che ha provocato la morte dei due coniugi spinetolesi Emidio Diomede e Antonella Viviani. “Sono un architetto non un ingegnere strutturista”. Così davanti alla Commissione Infortuni sul lavoro del Senato l’architetto Francesco D’Altiero, coordinatore dell’esecuzione dei lavori del cantiere interessato dal crollo, avvenuto mentre gli operai stavano sollevando la campata del ponte con dei martinetti (sostegni temporanei), non dà risposte precise, trincerandosi dietro “io non c’ero al momento del cedimento”. L’unico appunto fatto, stando alle parole dell’architetto sarebbe stato quello della “nastratura sui cavi elettrici della centralina, nastri che avevano bisogno di manutenzione”. Perché spiega D’Altiero “in cantiere non sono ammesse nastrature”. La centralina di cui si parla è proprio quella che serve per il sollevamento dell’impalcato. Oltre ai coniugi morti, tre operai sono rimasti feriti.

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