Terremoto e commercio , tutti riuniti per calcolare gli incassi persi

Stati generali dell’economia locale a rapporto, per quantificare concretamente i danni causati dallo spietato terremoto ai bilanci di commercianti, artigiani e piccoli industriali ascolani. Tutti convocati per lunedì prossimo, 19 dicembre, per aprire la fase della raccolta dei dati, del monitoraggio puntuale sugli effetti del sisma sugli incassi degli ultimi mesi. Incassi che, stando alle prime stime approssimative, in molti casi sarebbero inferiori del 50% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ed è da qui che si riparte, da un confronto aperto e strettamente operativo che ora l’assessore comunale alle attività produttive, Alessandro Filiaggi, ha convocato, come detto, per lunedì prossimo. L’obiettivo è chiaro: dimostrare dati alla mano il grave danno subìto dalle piccole e medie attività imprenditoriali e poi muoversi d’intesa con la Regione per capire quali e quanti fondi si possano individuare per tamponare il problema.

 

Sarà un tavolo ampio e rappresentato in tutte le sue componenti istituzionali di commercio, artigianato e industria. L’invito a sedersi il 19 dicembre attorno al tavolo del confronto per l’emergenza terremoto e le sue ricadute negative sull’economia locali è stato esteso a tutte le associazioni categorie rappresentative di ditte, imprese, artigiani e così via. Ci saranno, quindi, i rappresentanti di Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna, Confindustria, Confapi e tutte le altre sigle rappresentative delle varie categorie. E tutto nasce dopo un contatto già avviato con la Regione.

Il Comune, prima della convocazione ha interpellato anche la Regione e i funzionari di riferimento, per capire quali possano essere le strade per poter aiutare le piccole e medie imprese in difficoltà sul territorio a causa del terremoto, dai negozi agli alberghi e tutti gli altri. E la stessa Regione avrebbe invitato a raccogliere i dati e riuscire a quantificare l’ammontare complessivo delle perdite che, in rapporto allo scorso anno, possano essere attribuibili all’effetto-sisma. Si è deciso, quindi, di riunire i rappresentanti di categoria per chiedere a loro di andare a quantificare, per settori, i dati relativi ai danni subiti. E parliamo di danni non riferiti ai locali inagibili, bensì di quelli di carattere economico.

Danni che, secondo qualcuno, in molti casi hanno visto gli incassi scesi del 50 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il riscontro preciso, comunque, secondo gli addetti ai lavori sarà possibile andando a raccogliere i dati complessivi degli incassi delle attività nel periodo in cui il territorio è stato colpito dal sisma e poi confrontandoli con quelli del 2015 negli stessi mesi.

A questo punto, a parlare dovranno essere i numeri. Numeri che poi, come d’intesa tra Arengo e Regione, verranno portati sulle scrivanie dei funzionari preposti al fine di capire quanti fondi possano essere necessari per sostenere le imprese in difficoltà anche dal punto di vista economico per colpa del terremoto. Considerando che, ad esempio, ad Ascoli ha inciso non poco anche il fenomeno della fuga verso la costa di tanti ascolani.

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