Le famiglie sfollate: “Noi qui stiamo bene, ma non ce ne voglia nessuno… vogliamo tornare a casa”

di Maria Rita Bucci

E’ periodo di Avvento e mai come quest’anno si lavora nel presente con la speranza di tornare alla normalità nel futuro. Le famiglie osservano gli addobbi con un occhio diverso. C’è dentro di loro un vero senso del Natale che è quello della solidarietà. C’è molto da fare. Sostenere i commercianti e gli agricoltori che colpiti duramente chiedono di acquistare regali a chilometri zero per sostenere l’economia locale. Partecipare a spettacoli teatrali, concerti, aperitivi, cene il cui ricavato andrà interamente devoluto alle zone colpite. C’è bisogno di ricostruire un territorio che vantava splendide chiese, musei, monumenti, un territorio bello che ora è ferito e da aggiustare. La gente non vede l’ora di veder sparire le impalcature, le barriere, le pietre abbandonate per terra che danno un senso di impotenza e di pericolo. Nei giorni immediatamente successivi alla prima scossa le persone si sono prodigate con passione dando prova di grande solidarietà. Non c’era destra o sinistra, credente o ateo, tifosi di opposte squadre che non avessero il desiderio di servizio da mettere a disposizione di chi realmente aveva bisogno. E’ uscito fuori un bisogno reale di volontariato. Se c’è stato un bel segnale a seguito di questo sisma è stato proprio questa gratuità nel servire chi non aveva nemmeno la forza di chiedere. Non si deve mollare e occorre continuare a sostenere e dare forza a chi oggi non ha più una casa, un’impresa, un’attività, un familiare. Gli ospiti nelle strutture alberghiere sono preoccupati proprio di questo. Il futuro è incerto. A loro interessano aiuti concreti, ma accolgono con riconoscenza qualsiasi parola di conforto perché non possono pensare di non tornare più nel loro paese. Le loro radici sono talmente importanti che persone anziane sono disposte a tornare con la neve e il gelo abitando dentro una casetta di legno. La frase ricorrente è sempre la stessa: “Noi qui stiamo bene e siamo riconoscenti, ma, non ce ne voglia nessuno, vogliamo tornare a casa”. Non è ancora finita. Come dice Renzo aquilano “il vero terremoto arriva nei mesi a venire”.

 

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