Favilli: “Ora servono i fatti”

Andrea Favilli ha fatto questa mattina il punto della situazione sul momento della squadra tornando ad analizzare la sconfitta riportata sabato con l’Hellas Verona e parlando anche delle sue condizioni fisiche: “Sto abbastanza bene, dopo la gara con il Verona si era temuto il peggio perché c’è stato un brutto movimento del ginocchio, tanto che mi avevano consigliato di utilizzare le stampelle per un paio di giorni. Oggi pomeriggio farò una risonanza per stare tranquillo, poi vediamo se per Cittadella riuscirò a recuperare. Siamo molto amareggiati per la sconfitta di sabato, terminare il primo tempo sotto di un gol e di un uomo sembrava assurdo dopo aver giocato in quella maniera contro la squadra più forte del campionato. Alla prima mezza occasione ci hanno fatto gol e con una squadra come il Verona si farebbe fatica in undici contro undici, figuriamoci in inferiorità numerica; resta il rammarico di pensare che se fossimo rimasti in undici magari qualche punto l’avremmo ottenuto per come stavamo giocando. Ci abbiamo provato anche in dieci e siamo riusciti a riaprire la gara, ma purtroppo non è servito. Col cambio di modulo ci siamo ben comportati, col 4-2-3-1 il trequartista dà maggiore appoggio in avanti e sei più seguito dalla squadra, ma abbiamo giocato delle belle partite anche col 4-3-3. E’ un periodo un po’ difficile a livello realizzativo, è la prima volta che mi capita dato che lo scorso anno con la Primavera avevo segnato tanto,  20 reti in campionato e 6-7 in Nazionale. E’ normale che un attaccante debba fare gol, i miei compagni mi sostengono e sono certo che continuando a lavorare il gol arriverà. Se sabato affronteremo il Cittadella col piglio giusto possiamo uscire dal campo con qualcosa in mano altrimenti si fa difficile. In questo periodo si parla tanto di voler tornare a fare risultato, ma ora servono i fatti. Il Campionato di B, lo sapete meglio di me, insegna che guardare adesso la classifica non ha senso, sappiamo di non essere aiutati dai risultati a fronte di buone prestazioni. Se ora avessimo raccolto quanto seminato, 12-13 punti, magari non si sarebbe neppure notata la difficoltà realizzativa. Con Pro Vercelli, Trapani e Spal abbiamo perso punti, meritavamo di fare bottino pieno. Pressione? Quando non c’è Cacia e gioco io è normale che le aspettative siano riposte su di me; Daniele è un fuoriclasse per la categoria e quando non c’è si sente. Perez? Perez è più esperto di me, sa come comportarsi e uscire anche lui da questa situazione; siamo entrambi tranquilli, consapevoli che con la tranquillità raccoglieremo quello che stiamo seminando”.

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