salaria trisungo arquata 3Dopo 14 mesi di attesa, seguiti al fallimento dell’impresa incaricata dei lavori, si riaccende finalmente la luce in fondo al tunnel sulla Salaria, tra Acquasanta Terme e Trisungo, che il territorio ascolano attende ormai da decenni. A sbloccare la situazione, ora, è  l’Anas che, con la pubblicazione del nuovo avviso di gara in Gazzetta ufficiale, apre la strada al nuovo cantiere. Si potrà procedere, dunque, con il completamento dell’intervento già avviato a gennaio del 2017 e interrottosi a fine 2019 dopo che le procedure fallimentari hanno bloccato definitivamente l’impresa aggiudicataria dell’appalto, ovvero la Carena di Genova, con l’intervento era arrivato al 38% del suo cammino. Si riparte, dunque, dopo 14 mesi, con la procedura di aggiudicazione dei lavori per un importo a base d’asta di circa 65 milioni di euro.

Di fronte a delusione, amarezza e dubbi sul futuro di quel tratti di Salaria seguiti al fallimento dell’impresa aggiudicataria, la ripresa dell’intervento ora è ufficiale. L’Anas ha pubblicato l’avviso con il quale ora si sbloccheranno le offerte delle imprese che saranno ammesse per poter riaprire quel cantiere fermo ormai da più di un anno. Tecnicamente si tratterà di un riappalto, con un valore stimato di circa 65 milioni di euro (per la precisione 64,7 milioni tra lavori da eseguire e oneri per la sicurezza). Ed oltre all’intervento vero e proprio è previsto anche il servizio di monitoraggio ambientale in corso d’opera. Un punto e a capo, dunque, che servirà a completare i lavori. Si ricomincerà da dove si è rimasti nel momento in cui si è fermato il cantiere, per andare a completare quei lavori che riguardano il secondo lotto del primo stralcio nel tratto Trisungo-Acquasanta, per la precisione dal chilometro 151 al 153,7. Ovvero quei 2,7 chilometri che rappresentano il primo intervento concreto di ammodernamento della Salaria nella parte ascolana, dopo circa 50 anni di promesse e annunci. A questo punto, formalmente, l’Anas inviterà le imprese che saranno ammesse a presentare l’offerta economica per poi procedere con l’aggiudicazione a chi proporrà il prezzo più basso.

Ma mentre si procederà con le procedure di gara per il riappalto, sempre l’Anas dovrà individuare una o più aree idonee, a distanza di massimo 50 chilometri da Trisungo, per il trasferimento di tutti i mezzi e le attrezzature dell’impresa fallita che sono finora rimasti abbandonati proprio all’interno del vecchio cantiere. Per questo la società che gestisce i lavori stradali ha scritto ai Comuni di Ascoli, Arquata, Acquasanta, San Benedetto, Monteprandone, Folignano, Castel di Lama, Spinetoli, Monsampolo, Comunanza, Maltignano, Roccafluvione e ai comuni reatini di Posta, Accumoli e Amatrice, con l’obiettivo di individuare,  attraverso un avviso, possibili aree per depositare tutto il materiale. Un’operazione necessaria per poter riprendere le attività.

L’ammodernamento della Salaria rappresenta da sempre un tassello fondamentale nella rete delle infrastrutture di collegamento per il Piceno. E questo intervento tra Acquasanta Terme e Trisungo che si avvia ora verso il possibile completamento, costituisce di fatto l’unico cantiere di grande rilievo, sul fronte ascolano, finora sbloccato. In realtà, sembra esserci per il futuro uno spiraglio importante che potrebbe aprirsi a lungo termine: la riqualificazione della Salaria, con ipotesi di trasformazione in una superstrada di collegamento tra Tirreno e Adriatico, potrebbe essere inserita tra le infrastrutture da sostenere attraverso il recovery fund.  Per adesso, però, occorre restare coi piedi per terra.

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