Presunti furbetti del terremoto, decreti ingiuntivi per chi non ha restituito i soldi

Ora scattano i decreti ingiuntivi – per ora sono 17 – per quelle famiglie finite tra i presunti “furbetti” per i contributi di autonoma sistemazione post terremoto che, di fronte alla richiesta dell’Arengo di restituire i soldi percepiti, sono rimaste nel più assoluto silenzio. Dopo la revoca dei contributi, meglio noti come Cas, seguita a riscontrate anomalie per le quali si sono considerate queste persone non aventi diritto al contributo, ormai circa un anno fa, l’Amministrazione comunale  – con il preposto Ufficio che ha svolto un lavoro davvero consistente – aveva fatto seguire una lettera con la quale era stata richiesta ufficialmente la restituzione delle somme incassate.

 

Se qualcuno aveva risposto al Comune dichiarandosi in buona fede e restituendo, magari attraverso una rateizzazione, i soldi percepiti come contributi per l’autonoma sistemazione, così come qualcun altro aveva ritenuto opportuno opporsi alla revoca del Cas da parte dell’Arengo, tanti altri sono rimasti nel silenzio e non hanno fornito alcun riscontro al Comune. E’ a questo punto che gli uffici preposti dell’ente, passati ormai alcuni mesi dalle lettere, hanno deciso di procedere con i decreti ingiuntivi, attraverso l’ufficiale giudiziario, per recuperare quei soldi che, secondo la linea intrapresa, sarebbero stati percepiti indebitamente. E si tratterebbe, comunque, di somme in qualche caso superiori ai 10-15 mila euro, trattandosi di contributi percepiti per diversi mesi. Questo sulla base di controlli effettuati dall’Amministrazione comunale, attraverso la polizia municipale e riscontri incrociati, secondo cui le famiglie finite nel mirino avrebbero approfittato della situazione per incassare i contributi senza averne diritto. Magari perché rimaste a dormire nella casa inagibile o per situazioni non corrispondenti a quanto dichiarato al momento della richiesta del Cas.

 

La decisione di arrivare all’emissione di decreti ingiuntivi nei confronti di alcune famiglie che, nei mesi scorsi, hanno visto revocare il contributo di autonoma sistemazione loro assegnato, nasce proprio da quanto emerso alla conclusione degli appositi controlli in merito ai riscontri e alle dichiarazioni rilasciate, atti ad accertare la stabile e continua dimora dei beneficiari del Cas e l’effettivo rilascio dell’abitazione inagibile nella data indicata nella dichiarazione sostitutiva di atto notorio. Tali controlli sono stati effettuati attraverso l’acquisizione di documentazione finalizzata a dimostrare i previsti requisiti, avvalendosi anche di verifiche da parte della polizia municipale. A questo punto, la commissione comunale appositamente costituita dal Comune nell’aprile 2018, al fine di poter valutare nel modo più efficiente ed esaustivo le situazioni di ogni singolo interessato dalla questione Cas, a seguito della disamina e valutazione delle controdeduzioni pervenute da parte dei soggetti interessati dagli accertamenti ha ritenuto necessario procedere ad inviare 17 ingiunzioni di pagamento a tutti coloro che, dopo la ricezione della lettera per richiedere la restituzione dei contributi percepiti, sono spariti nel nulla, non fornendo riscontri o risposte. A differenza di altri che hanno deciso di restituire le somme e altri ancora che hanno presentato ricorso in Tribunale. Ingiunzioni che potrebbero essere destinate ad aumentare numericamente nei prossimi mesi, a fronte di ulteriori mancate risposte alle richieste di restituzione delle somme percepite inoltrate dall’Arengo.

 

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