Insulti razzisti all’arbitro, maxi squalifica per un giovane calciatore

È costata cara all’attaccante dell’Atletico Ascoli la reazione nei confronti dell’arbitro che lo aveva espulso nel corso della gara delle finali nazionali Juniores tra l’Atletico Ascoli e la Renato Curi Angolana che si è disputata sabato scorso sul campo del Città di Ascoli. Il giudice sportivo della Lega nazionale dilettante ha squalificato per 14 turni il diciannovenne che, secondo quanto riportato dall’arbitro nel suo referto, avrebbe rivolto al direttore di gara un insulto «dal chiaro contenuto discriminatorio per motivi di razza». L’arbitro nel corso della gara aveva estratto il cartellino rosso nei confronti del giovane calciatore della squadra ascolana che gli aveva rivolto una espressione irriguardosa. Nell’allontanarsi dal terreno di gioco, il ragazzo, sempre secondo quanto riportato dal direttore di gara,  «colpiva con un calcio una borraccia posizionata all’ingresso degli spogliatoi e reiterava le medesime espressioni irriguardose» per poi aggravare la situazione al termine della partita quando avrebbe rivolto una «espressione dal chiaro contenuto discriminatorio per motivi di razza». Da qui, la squalifica per 14 turni che è stata determinata dal fatto che il codice di giustizia sportiva (art. 11, comma 2) stabilisce, in caso di insulti discriminatori,  dal chiaro contenuto razzista oppure omofobi una squalifica di almeno 10 turni. I dirigenti dell’Atletico Ascoli, indignati per il comportamento del giovane calciatore, ha deciso di non presentare ricorso contro la maxi squalifica e ha già preso provvedimenti nei suoi confronti.

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Vice direttore della Gazzetta di Ascoli - Giornalista

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