Di Maio ad Ascoli: “Nello Sblocca-cantieri ci sarà il 90% delle richieste per il post sisma”

Non una parola sulla campagna elettorale. Quello arrivato questa mattina ad Ascoli è stato un Luigi Di Maio in versione ufficiale da ministro del lavoro e sviluppo economico, accolto nella sede congressuale della Camera di commercio in un salore gremito in ogni ordine di posti. La scelta del leader politico del Movimento 5 stelle è stata quella di venire nel capoluogo piceno nella sua veste istituzionale, per parlare di lavoro e prospettive, delle misure da mettere in campo tra inventivi, assunzioni per i centri per l’impiego a partire dal prossimo mese di giugno e potenziamento della formazione soprattutto verso le professioni legate all’innovazione e al digitale, ma anche la tutela e lo sviluppo del Made in Italy. Il vice premier – introdotto dal presidente della Camera di Commercio, Gino Sabatini, ha illustrato tutta una serie di misure a cui sta lavorando con il suo staff ministeriale, facendo poi riferimento anche più specifico al territorio marchigiano e piceno. Parlando di infrastrutture, ha detto di voler evitare la chiusura della galleria del Gran Sasso che avrebbe, comunque, ripercussioni nei collegamenti anche per il territorio ascolano. Poi ha parlato del post terremoto.

“Nel decreto Sblocca cantieri – ha detto il ministro – stanno entrando circa il 90% delle richieste che sono venute da questo territorio, dai comitati, dalle associazioni, dagli amministratori. Il sottosegretario Vito Crimi che ha la delega per le zone terremotate credo che abbia fatto un lavoro notevole. L’approccio è molto semplice: c’è sempre stata tanta paura nel derogare alle norme per cercare di fare tutto con le norme ordinarie per ricostruire qualcosa di straordinario, cioè un avvenimento sismico. Questa cosa non funziona, perché già le norme per l’ordinaria amministrazione non funzionano col codice degli appalti così com’è”.

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