Piano opere pubbliche da rifare: non si potranno utilizzare tutti i soldi dei beni in vendita

Calcolatrice alla mano, ora l’Arengo, nel predisporre il bilancio 2019, potrebbe essere costretto a rimettere mano da capo al Piano delle opere pubbliche già approvato dalla giunta. E questo perché, sulla base di una nuova normativa in materia, il 10% delle somme incassate o che si prevedono di incassare dalla vendita del patrimonio dovrà essere obbligatoriamente destinato a copertura parziale dei mutui contratti. Un particolare che, di fatto, rimette in discussione tutti quegli interventi già programmati per i quali erano stati inserite a copertura (anche parziale) alcune somme ricavate proprio dalla vendita di beni. Ad esempio, si dovranno dirottare a copertura dei mutui circa 200.000 euro, ovvero il 10%, dei circa 2 milioni presi dai ricavi per le farmacie vendute a Porta Romana e Brecciarolo. Così come dovrebbero essere destinati a parziale copertura dei ratei dei mutui circa 320.000 euro, ovvero il 10% degli eventuali 3,2 milioni di euro che l’Arengo vorrebbe incassare dalla cessione di Palazzo Guiderocchi. E già solo con questi due “tagli” alle somme per nuove opere si andranno a perdere dalla tabella delle coperture economiche del Piano circa 520 mila euro, rimettendo, quindi, in discussione un totale di almeno 19 interventi (4 da coprire con la vendita delle farmacie, 8 con quella del Guiderocchi e 7 con altre vendite) sui 64 al momento programmati nel Piano opere pubbliche.

Normativa alla mano, con un 10% di tutti gli incassi delle vendite da girare a rimborso dei ratei dei mutui, è chiaro che a questo punto si dovrà rivoltare come un calzino il Piano delle opere pubbliche. Il punto fermo delle nuove regole adeguarsi, infatti, è che un 10% dei proventi delle alienazioni dei beni deve essere destinato a rimborso dei mutui in essere. Una questione tecnica che, di fatto, porterà la giunta a dover rivedere tutte le coperture economiche delle opere e l’eventuale esclusione di qualcuna di esse. E’ chiaro, quindi, che bisognerà far quadrare il cerchio ritoccando i costi previsti o rinunciando a qualche opera. Questo perché, oltre ai 2,2 milioni derivanti dalla vendita delle farmacie, nel Piano delle alienazioni figurano altri 11 beni per un totale stimato di 6,9 milioni da incassare dalle vendite, dei quali 3,2 milioni per il Guiderocchi e 1,8 milioni per la cessione del mattatoio comunale. Per un totale di 9,1 milioni. E questo significa che verrà a mancare, sulla carta, quasi 1 milione di euro (per la precisione più di 910.000 euro) che sparirà dalle somme per le coperture economiche delle opere.

 

Gli interventi da ridefinire sono, come detto, quelli che avevano una copertura economica, anche parziale, derivante dalla vendita di patrimonio comunale. Per la precisione, la somma derivante dalla vendita delle farmacie comunali, è stata inserita nel programma opere pubbliche 2019 a copertura di 4 interventi:  750.000 euro per la palestra nel cortile della scuola Malaspina, 200.000 euro (insieme a 500.000 euro dal bando Sport e periferie) per la palestra allo Squarcia. Altri 460.000 euro per il parcheggio e la rotatoria da realizzare a ridosso del ponte di San Filippo e altri 510.000 euro per il campo di calcio a Monterocco. Gli eventuali proventi derivanti dalla vendita di Palazzo Guiderocchi sono stati inseriti a copertura delle seguenti opere: 200.000 euro parcheggi Poggio di Bretta; 500.000 euro parco via Bengasi e via Galiè; 100.000 euro area di sosta in via Narcisi; 230.000 euro adeguamento poligono di tiro; 300.000 euro per allargamento dell’ex Salaria a Mozzano; 500.000 euro mercatino Borgo Chiaro; 1 milione di euro per canile comunale; 200.000 riqualificazione piazzale chiesa Mozzano.

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