Terremoto, esenzione della Tosap per commercio e altre imprese: lo stabilisce la Finanziaria

Tutte le imprese commerciali e produttive ascolane, così come quelle delle altre aree colpite dal sisma, per quest’anno non dovranno pagare la Tosap. Esenzione totale per tassa di occupazione del suolo pubblico e anche per le imposte sulla pubblicità e le insegne. Una vera e propria sorpresa, in aiuto ad attività già piegate in due dal terremoto, che è stata introdotta dalla legge finanziaria appena approvata ma che, in realtà, era passata sotto silenzio. Si tratta, quindi, di un’autentica boccata di ossigeno, dunque, inserita dal Governo nella manovra di bilancio, per quelle attività commerciali e di produzione di servizi, che sono ancora in mezzo al guado della ricostruzione degli effetti post terremoto dal punto di vista degli incassi. Ma, al tempo stesso, quella che per i commercianti e altre imprese rappresenta una piccola manna dal cielo, arriva come un’ulteriore tegola sui bilanci dei Comuni, tra cui l’Arengo, che proprio in questa fase si ritrovano a far quadrare i conti del bilancio di previsione 2019. Un bilancio nel quale, a questo punto, non si potrà tener conto di circa un milione di euro che sarebbe entrato nelle casse comunali proprio da tassa sull’occupazione del suolo pubblico e dall’imposta sulle insegne e sulla pubblicità.

 

Dalle pieghe della nuova legge finanziaria varata dal Governo, affiora ora un passaggio che era passato un po’ sotto silenzio e che, in realtà, farà felici tutte le attività commerciali o legate alla produzione di beni e servizi: non sarà dovuta, per l’anno in corso, la tassa sull’occupazione suolo pubblico, oltre alla tassa sulle insegne (o imposta sulla pubblicità) che pubblici esercizi e negozi sono normalmente tenuti a pagare. Un’esenzione totale che è stata riservata a tutte quelle imprese presenti nei territori colpiti dal sisma. Per la precisione, nel comma 997 della Finanziaria si riporta testualmente che: «L’imposta per le insegne di esercizio di attività commerciali e di produzione di beni o servizi e la tassa di occupazione per gli spazi ed aree pubbliche ai sensi del decreto legislativo 15 novembre 1993, n. 507, non è dovuta per le attività con sede legale od operativa nei territori delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, interessati dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016». Si tratta, quindi, come detto, per quel che riguarda Ascoli, di un’esenzione totale riservata a tutte quelle attività che hanno una sede operativa nel territorio comunale ma, al tempo stesso, anche per tutte quelle che hanno anche solo una sede legale in città. E si fa riferimento, complessivamente, sia alle attività commerciali che a quelle produttive sia per quanto riguarda i beni che per i servizi. Dunque, un azzeramento totale delle somme previste per le due tasse prese in considerazione, quale misura a supporto delle attività presenti che, inevitabilmente, hanno subito ripercussioni a seguito del terremoto.

 

Come già detto, dal punto di vista del bilancio sarà, in pratica, l’Arengo a sostenere questa misura a favore delle imprese locali, andando a perdere – secondo una sommaria quantificazione – circa 1 milione di euro derivante solitamente dagli introiti per il pagamento della tassa per l’occupazione suolo pubblico (che riguarda soprattutto i pubblici esercizi, specie durante il periodo primaverile ed estivo) e per l’imposta sulle insegne e sulla pubblicità che fa riferimento a molte altre tipologie di attività. E adesso si dovrà trovare la copertura per mantenere i necessari equilibri di bilancio.

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