Arquata, recuperato l’antico sentiero tra Trisungo e Faete

L’Associazione “Arquata Potest” di Arquata del Tronto (AP) nelle date del 27 e 28 dicembre 2018 ha portato a termine anche il recupero dell’antico sentiero tra le due frazioni di Trisungo e Faete.
L’opera di ripristino, promossa, appunto, da Arquata Potest, ha visto altresì la partecipazione di numerose associazioni presenti sul territorio.
In particolare, hanno preso parte i seguenti volontari: Paolo Izzi, Sante Corradetti e Carlo Ambrosi (Associazione “Arquata Potest”), Andrea Ferretti e Vincenzo Nespeca (“Chiedi alla polvere/Ask the Dust”), Emanuele e Corrado Longa (“Gruppo Alpini Arquata”), Roberto Pichini e Daniele Di Vittori (“Festa Bella Spelonga”), guidati da Vittorio Camacci.
Nonostante l’alto numero di volontari, l’azione è stata particolarmente complessa sia per via della vegetazione assai fitta che a causa della notevole larghezza del sentiero (in alcuni tratti fino a 5-6 metri), la quale necessariamente portava ad operare su una scala più ampia disperdendo così le forze. Nonostante tutto l’opera è stata portata a termine, con la grande soddisfazione dei partecipanti che finalmente hanno permesso di raggiungere lo sbocco della Salaria agli altri sentieri già recuperati in precedenza.

Tale azione si inserisce, infatti, all’interno del recupero di una rete di sentieri comprendente vari tratti del territorio arquatano: nel giugno 2018, ad esempio, era stato ripristinato quello tra le frazioni di Faete e Spelonga, mentre nel maggio 2016 era stato recuperato il sentiero tra Spelonga e il capoluogo Arquata, inaugurato solo pochi giorni prima del terribile sisma del 24/8/2016.
Tali sentieri sono stati per secoli (e così fino agli anni ’50) le uniche vie di comunicazione, fondamentali per tutti gli abitanti della zona, che erano peraltro obbligati ad inviare diversi membri della propria famiglia tre/quattro volte all’anno per partecipare alle azioni di ripristino degli stessi percorsi. È per questo motivo che lungo questi sentieri sono ancora oggi visibili splendidi muretti a secco e selciati peraltro assai ben conservati, nonostante l’abbandono degli ultimi decenni.

L’opera avviata dall’associazione vuole avere una triplice valenza:
– mantenere alta l’attenzione mediatica sul Comune di Arquata del Tronto, così profondamente colpito dai sismi del 2016;
– investire nelle potenzialità paesaggistiche dell’unico comune d’Europa diviso tra 2 Parchi Nazionali (Monti Sibillini e Gran Sasso/Laga), dotato di ricchissime risorse naturalistiche, promuovendone così la fruibilità per gli appassionati di trekking e biking che fossero interessati a visitarlo, offrendo in questo modo maggiori opportunità alle attività commerciali del posto che coraggiosamente hanno deciso di ripartire qui senza delocalizzare altrove;
– avviare un progetto di recupero della storia del Comune di Arquata, anche attraverso queste antiche vie di comunicazione, e delle bellezze storico-architettoniche presenti nelle varie frazioni.

Processo, quest’ultimo, quanto mai importante alla luce dei fatti attuali, che peraltro l’associazione Arquata Potest porta avanti da due anni anche attraverso la realizzazione di una collana di libri sulla storia del comune.
Sempre venerdì 28/12/2018, infatti, presso Palazzo dei Capitani (AP), ha avuto luogo la presentazione con Gabriele Lalli, autore dei libri “Ottocento Arquatano” e “La Torre Civica di Arquata del Tronto”, alla quale hanno partecipato numerosi visitatori.

Un finale di anno che fa ben sperare per il futuro dell’Associazione Arquata Potest che vorrebbe, negli tempo, portare avanti il recupero degli antichi sentieri del territorio realizzando un circuito ad anello che possa unire tutte le sue frazioni.

 

Written by

Vice direttore della Gazzetta di Ascoli - Giornalista

No comments

LEAVE A COMMENT