Ascoli-Spezia 3-1 e zona playoff. Ma la vera gioia è la consapevolezza di avere una squadra tosta

Ascoli-Spezia 3-1

Marcatori: 1′ Ardemagni (Ascoli), 46′ Cavion (Ascoli), 55′ Okereke (Spezia), 93′ Padella (Ascoli)

La vera gioia, per la società, i giocatori, i tifosi e la città va ben oltre la vittoria acquisita e legittimata sul campo nonostante l’ingenuo nervosismo di Ninkovic che costa l’espulsione. Per la prima volta dopo tanti anni l’Ascoli Calcio si ritrova nella zona playoff della serie B ed è una sensazione appagante perché – tenendo da parte illusioni ed eccessivi entusiasmi – finalmente si può essere consapevoli di avere una squadra di ottimo livello e che, sulla carta, può finalmente tornare a guardarsi sotto con maggiore sicurezza e ottimismo. Anzi, è una squadra che può puntare – mantenendo piedi per terra e giusto atteggiamento – a qualsiasi obiettivo. E il segnale chiaro e inequivocabile di un lavoro ben fatto e studiato con criterio, a tutti i livelli, viene proprio dalla ritrovata compattezza di tutto l’ambiente, dalla società al settore tecnico e la squadra, dalla tifoseria ai mezzi di informazione. L’Ascoli Calcio, in questo momento, è un valore aggiunto che ha restituito dignità ed orgoglio ai propri tifosi e a gran parte della città.

Per quanto riguarda la gara, il vero Ascoli si è visto finché è rimasto in 11, con un predominio marcato e a tratti del tutto incontrastato. Lo Spezia ha subìto i meccanismi dei ragazzi di mister Vivarini e ha cercato di spegnere la luce agli avversari tartassando sin dall’inizio un Ninkovic  che quelle poche volte che ha avuto una palla giocabile ha creato problemi (dal tiro poi sfociato nel gol di Ardemagni all’altro assist al bomber solo davanti al portiere) ma che ha avuto il limite di innervosirsi eccessivamente facendo così il gioco degli ospiti.  Ma contro questa squadra che sembra aver assorbito pienamente l’entusiasmo e il carattere forte del patron Pulcinelli e del presidente Tosti, oggi c’era poco da fare per la grinta e l’aggressività messe in campo. Oltre ad un assetto tattico che mister Vivarini ha gestito molto bene, cambi inclusi. Per il resto, non resta che godersi la classifica e proiettarsi già su Venezia per continuare la striscia positiva.

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