Multato sette volte per i varchi, ora porta il caso in Tribunale

Finisce davanti al Tribunale ascolano, il caso di un automobilista che contesta le sette multe rimediate nel 2017 a seguito dell’attivazione dei varchi elettronici. Una battaglia contro l’Arengo che è già iniziata con il primo round davanti al giudice di pace e che era sfociata nel respingimento del ricorso. Ma ora il caso finisce al palazzo di giustizia in piazza Orlini, con l’Amministrazione comunale che si costituisce in giudizio per difendere, attraverso l’avvocatura, la propria posizione e i provvedimenti di contravvenzione elevati nei confronti del ricorrente.  Un caso che risale alla fase di attivazione dei varchi seguente alla sperimentazione di circa due mesi, voluta dall’Arengo, prima di passare alle multe per contrastare i comportamenti scorretti degli automobilisti. E proprio nel periodo successivo alla fase sperimentale diversi utenti sono inciampati nelle prime multe, con sanzioni che sono arrivate ad essere circa un centinaio al giorno nelle prime settimane a regime del sistema dei varchi, per poi scendere ad una media di 30 al giorno nel periodo successivo. Diversi sono stati coloro che per un periodo di tempo hanno continuato ad entrare nelle zone a traffico limitato o nell’isola pedonale senza autorizzazione, ricevendo quindi i verbali delle relative contravvenzioni.

 

Bisognerà ora capire, con il primo caso che finisce all’attenzione del Tribunale – dopo la bocciatura del ricorso da parte del giudice di pace – che effetti potrà avere la sentenza in un senso o nell’altro: in caso di accoglimento del ricorso altri automobilisti potrebbero essere stimolati a ricorrere, mentre qualora arrivasse una ulteriore bocciatura della richiesta diversi tra i multati per i varchi potrebbero rinunciare ad opporsi alle multe ricevute. Nello specifico, il caso del ricorso che ora finirà all’attenzione del Tribunale di Ascoli riguarda sette verbali di contravvenzione, tutti relativi al varco Mazzini. Si tratta del varco collocato in corso Mazzini all’intersezione con corso Trieste, nella zona antistante l’ingresso della Bnl. Un varco ancor più restrittivo degli altri, visto che controlla elettronicamente l’area pedonale urbana di corso Mazzini-largo Crivelli-zona ex Carisap dall’intersezione con corso Trieste fino a quella con via Bonaccorsi.

 

In realtà, l’automobilista che ora ha deciso di ricorrere al Tribunale per le multe relative ai varchi elettronici, aveva inizialmente presentato ricorso nel 2017 al giudice di pace di Ascoli, chiedendo l’annullamento dei sette verbali di accertamento di violazioni al codice della strada. L’Arengo si costituiva nel giudizio chiedendo il rigetto del ricorso ribadendo la piena legittimità dell’azione amministrativa avviata. Il 13 giugno scorso il giudice di pace respingeva il ricorso. Il cittadino ascolano, però, non si è arreso e lo scorso 21 settembre è stato notificato al Comune il ricorso in appello presentato al Tribunale ascolano per ottenere la riforma della sentenza del giudice di pace. A questo punto, l’Amministrazione comunale ha incaricato l’avvocatura dell’ente per la costituzione in giudizio per contrastare la richiesta di annullamento della precedente sentenza del giudice di pace e ribadire la propria posizione. A questo punto sarà il giudice ad esprimersi sul caso e decidere se accogliere la richiesta del cittadino ricorrente o confermare la sentenza del giudice di pace e, quindi, obbligare l’automobilista a rassegnarsi e pagare le sette multe che gli sono state comminate per essere transitato oltre quel varco Mazzini che delimita l’area pedonale urbana.

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