Contributi autonoma sistemazione, per il pagamento di agosto ancora nulla di certo

Pur a fronte dell’erogazione del Cas per il mese di luglio alle famiglie ascolane sfollate, resta ancora un punto interrogativo riguardo al pagamento degli altri mesi arretrati, anche sulla scorta dei problemi relativi ai fondi e della richiesta della Regione Marche di avere altri 225 milioni di euro per coprire le spese previste fino al prossimo mese di dicembre. Fatto sta che a quei cittadini che hanno cercato di verificare agli uffici comunali quello che era trapelato attraverso indiscrezioni ed un passaparola secondo cui a fine ottobre sarebbe stato erogato il contributo arretrato di agosto, è stato risposto che non si sa ancora nulla e non ci sono indicazioni in merito. In altre parole, quando gli sfollati torneranno a percepire il Cas, in particolar modo quello dello scorso mese di agosto, resta ancora un mistero. Ed ecco che qualche famiglia, anche attraverso i social, comincia ora a pensare ad una protesta organizzata per questa grande incertezza che regna su una erogazione dei contributi che, invece, dovrebbe essere del tutto automatica, per far sì che non si trovano in gravi difficoltà economiche coloro che hanno dovuto abbandonare la loro abitazione dichiarata inagibile.

Sbloccata la mensilità di luglio, ecco che gli sfollati ascolani si ritrovano ancora in una situazione di grande incertezza, considerando che si avvicina per loro anche il pagamento dell’affitto delle abitazioni provvisorie per quel che riguarda il mese di novembre e nulla ancora si sa riguardo l’erogazione della mensilità di agosto del Cas. Una situazione che rischia di trasformarsi in una vera e propria rivolta degli sfollati a fronte di situazioni economiche difficili per chi, ad esempio, si ritrova a dover anticipare diverse mensilità di affitto e, magari, per qualcuno, ciò avviene anche parallelamente al pagamento di rate di mutuo per una casa che ora è inagibile e ancora inutilizzabile. Su tutta la questione dei contributi di autonoma sistemazione, pende dunque la spada di Damocle della mancanza di fondi, – come evidenziato giorni fa dalla lettera del dirigente Piccinini della Protezione civile regionale  – con la risposta a Ceriscioli, da parte della Protezione civile nazionale, di un impegno per una somma di 180 milioni di euro in arrivo rispetto ai 225 milioni richiesti. Con il forte dubbio che riguarda, trattandosi di somme necessarie a coprire i costi previsti fino a fine dicembre, di che cosa rimarrà senza copertura. Cosa resterà indietro tra le spese previste dalla Regione? C’è il rischio che anche parte dei Cas restino scoperti?

 

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