Provincia, un sistema per controllare i 300 ponti piceni. Prossima verifica sulla sopraelevata a San Benedetto

Ora il Paese si affretta a verificare e controllare la sicurezza di ponti e infrastrutture. Ma, in questo scenario, la Provincia ascolana aveva già spontaneamente, avviato – con l’acquisto di uno specifico programma – un percorso per arrivare a controllare a tappeto, con una schedatura dettagliata e con i tempi di intervento, i ponti presenti sul territorio, procedendo ovviamente per priorità in termini di criticità presunte. Con l’ipotesi di stoppare il traffico di veicoli per trasporti eccezionali sui ponti che risulteranno bisognosi di interventi. Un percorso che ha già portato alla verifica, con tanto di prove di carico, su due ponti sull’Ancaranese (il certificato di collaudo arriverà a giorni) e che porterà a settembre al controllo a tappeto anche su un’altra infrastruttura che secondo i tecnici merita una verifica in tempi stretti: la sopraelevata che collega la superstrada Ascoli-Mare a San Benedetto. Per evitare di correre rischi. La strada, dunque, è stata tracciata e il cammino è già iniziato, con lo stanziamento di 230.000 euro voluto dal presidente Paolo D’Erasmo, già nel 2017, per le verifiche, al fine di arrivare gradualmente ad avere una schedatura tecnica con lo storico di tutti gli interventi effettuati e con la tempistica per effettuare la manutenzione ordinaria e straordinaria nei prossimi anni. Considerando che di lavoro ce ne sarà, a fronte degli oltre 300 ponti presenti nel Piceno.

 

La Provincia ascolana, di fatto, aveva già anticipato la fase di monitoraggio di ponti e infrastrutture rispetto alla tragedia di Genova che ora ha riaperto il dibattito sulla sicurezza stradale. A confermarlo è il presidente D’Erasmo che spiega la scelta fatta già dal 2017 (programmata già dal 2015 ma poi slittata a causa del terremoto).

«Il nostro ente – sottolinea il presidente – è tra le prime Province in Italia ad aver attivato un programma specifico di monitoraggio e controllo dei ponti e delle altre infrastrutture presenti sul territorio. Abbiamo avviato un percorso che consentirà di schedare in maniera precisa, risalendo anche allo storico degli interventi effettuati, ogni opera e di prevedere, in base ai collaudi, anche quando e come si dovrà intervenire per la manutenzione ordinaria e straordinaria. E per le opere con criticità non sarà più autorizzato il transito dei mezzi per trasporti eccezionali proprio per evitare rischi, almeno fino a che non si sarà provveduto all’adeguamento delle strutture. Tutto è partito con lo stanziamento di 230 mila euro nel 2017, ma l’idea era nata nel 2015, come per le verifiche di vulnerabilità sismica nella scuole, poi stoppata dal terremoto».

 

«Abbiamo iniziato a lavorare a questo catasto dei ponti, – prosegue D’Erasmo – che nel Piceno sono oltre 300, attraverso la collaborazione di una società specializzata. E le verifiche sono state avviate partendo da due ponti sulla Ancaranese con prove di carico e collaudo conclusi. A settembre, invece, partirà la verifica sulla sopraelevata di San Benedetto che, a detta dei tecnici, va controllata subito. Chiaramente, non concederemo autorizzazioni al transito, grazie a questo sistema di verifiche, ai trasporti eccezionali sui ponti senza collaudo». «Ci auguriamo anche- conclude D’Erasmo – che arrivi un pacchetto di finanziamenti del Governo proprio per queste opere. Le risorse umane ci sono, ma servono risorse economiche considerando che noi abbiamo ponti romani ma anche tanti ponti costruiti nell’immediato dopoguerra. D’ora in poi ogni opera dovrà avere uno specifico fascicolo con progetti, interventi e tempi entro cui tornare ad intervenire. Molte opere hanno avuto ispezioni solo visive e si deve andare ad approfondire».

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