Accese 70 telecamere per incastrare i vandali. Controlli da fine giugno

Si accendono le telecamere per la videosorveglianza che, dopo mesi di attesa e rallentamenti procedurali, assume ora i contorni della concretezza anche in città. Questo perché, finalmente, le 70 telecamere che dovranno controllare 24 ore su 24 il centro storico ascolano (e anche piazza Diaz) sono state accese e sono pronte, collaudo permettendo, ad entrare in azione. Vandali, teppisti, ladri e malviventi in genere sono, dunque, avvisati e avranno vita dura anche alla luce del fatto che il nuovo sistema di videosorveglianza (dopo il timido e non riuscito esperimento di qualche anno fa, con 7 telecamere) si gioverà di immagini utilizzabili anche in sede giudiziaria, proprio per arrivare a colpire anche penalmente gli eventuali autori di reati. Il tutto grazie ad un monitoraggio costante che verrà gestito dal Comando dei vigili urbani ma, chiaramente, in stretta collaborazione con le altre forze dell’ordine per poter avere la giusta efficacia anche in termini di interventi o di indagini. Si apre, dunque, anche ad Ascoli l’invocata fase del “Grande fratello” per la sicurezza, dopo mesi e mesi necessari a superare tutti gli intoppi tecnici, le procedure, i rallentamenti e quant’altro si è frapposto tra il primo annuncio e la conclusione dei lavori. Con la possibilità anche di andare ad implementare il numero delle telecamere strada facendo, in base alle necessità o criticità che emergeranno.

Proprio per l’installazione di videosorveglianza adeguata in città, c’era stata anche una serie di confronti e approfondimenti attraverso le riunioni del comitato per la sicurezza in Prefettura, considerando che in tale ambito era stato sollecitato un intervento immediato di potenziamento della videosorveglianza del territorio, non solo per i quotidiani episodi di micro-criminalità (furti ed altro) e atti vandalici, bensì anche nell’ottica di controlli contro eventuali atti terroristici. E anche da parte dei cittadini erano pervenute e continuano tuttora a pervenire sollecitazioni per monitorare e punire tutti quei comportamenti di tipo teppistico e vandalico che con una sistematicità preoccupante continuano a danneggiare il patrimonio pubblico e privato in città.

«E’ stato come in molti altri casi, un discorso complicato, considerando che le procedure per i lavori pubblici sono sempre più complesse, ma siamo arrivati alle battute finali e possiamo dire che durante l’estate la città potrà essere protetta con questo meccanismo che, tra l’altro, potrà prevedere una successiva estensione. Tra l’altro, abbiamo appena approvato il Patto per la sicurezza con la Prefettura proprio tenendo conto di questo completamento della rete di videosorveglianza».

Ascoli nei prossimi giorni diventerà, dunque, una città parzialmente video-controllata per prevenire comportamenti contro la legge o comunque per poter individuare gli eventuali responsabili. E poi riuscire anche a far pesare nelle aule giudiziarie anche il valore delle immagini registrate in caso di reati. Proprio questo sarà il valore aggiunto di questo nuovo sistema di videosorveglianza, rispetto a quello inefficace e non adeguato costituito dalle prime sette telecamere installate ormai diversi anni fa. Quando le immagini, oltre alla scarsa qualità, erano inutilizzabili in sede legale. Un aspetto che costituisce un rafforzamento dell’effetto-deterrenza tirato in ballo dal sindaco Castelli. Tanto che gli obiettivi ufficiali dell’Arengo, riportati nelle varie delibere del lungo iter, consistono nel  «prevenire fatti criminosi attraverso un’azione di deterrenza che la presenza di telecamere è in grado di esercitare; sorvegliare in presa diretta zone che di volta in volta presentano particolari elementi di criticità o in concomitanza di eventi rilevanti per l’ordine e la sicurezza pubblica; favorire la repressione degli stessi fatti criminosi qualora avvengano nelle zone controllate dalle telecamere ricorrendo alle informazioni che il sistema sarà in grado di fornire; rassicurare i cittadini attraverso una chiara comunicazione sulle zone sorvegliate».

Tutto il sistema di videosorveglianza attivo in città sarà controllato direttamente dal Comando dei vigili urbani, dove già si sta sperimentando il flusso delle immagini provenienti dalle varie telecamere. Le immagini potranno essere utilizzate secondo quanto preventivamente definito attraverso un apposito regolamento approvato in consiglio comunale riguardo proprio l’aspetto della privacy. Un passaggio obbligatorio per poter attivare la rete di telecamere. Inoltre, la polizia municipale si muoverà in stretto raccordo anche con le altre forze dell’ordine preposte alla sicurezza pubblica, collaborando sia per quel che riguarda le indagini derivanti da eventuali immagini registrate sia in caso di interventi. Con un’attenzione particolare per quelle zone che ultimamente si sono rivelate maggiormente critiche proprio per la frequenza di atti vandalici, come ad esempio piazza San Tommaso.

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