Arquata, Petrucci: “Con la crisi di governo, non abbiamo più interlocutori”

Aleandro Petrucci“Siamo non preoccupati, ma preoccupatissimi”. E’ la risposta del sindaco di Arquata del Tronto Aleandro Petrucci alle domande sulle possibili ripercussioni della crisi istituzionale sul processo di ricostruzione post terremoto. Arquata è stata devastata dal terremoto del 24 agosto 2016, con una cinquantina di vittime, e le scosse di fine ottobre “hanno completato l’opera”. “Di fatto non abbiamo più interlocutori – dice all’ANSA -, la commissaria alla ricostruzione Paola De Micheli si dà molto da fare e per noi è un punto di riferimento. Ma, ad esempio, si era parlato di una leggina per sanare i piccoli abusi, in modo da non bloccare le pratiche per la ricostruzione. Qui da noi è abbastanza comune che qualcuno abbia fatto una finestra in più o abbia ricavato una bagnetto dalla stalla. Ora questa legge chi la farà?”. E poi “le risorse, per la Rocca di Arquata ci avevano promesso 4 milioni di euro. Quando li vedremo?”. A parte De Micheli e la Regione “in questo momento non sappiamo neppure a chi rivolgerci”. Il sindaco è sfiduciato: “abbiamo aspettato tutta la campagna elettorale, poi oltre due mesi”. “Prima ero relativamente tranquillo” aggiunge: stava per partire il governo Lega-M5s, “che non è che mi piacesse tanto.
Soprattutto non ho apprezzato che durante la campagna elettorale non si sia mai parlato di terremoto e ricostruzione. E sul ‘contratto’ di governo c’era solo una frasetta buttata là…l’unico a dire qualcosa è stato Salvini”. Ma almeno il leader di M5s Luigi Di Maio e quello della Lega “sono stati qui, hanno visto la situazione. Ora bisogna ricominciare tutto da capo”. Sull’ipotesi di un governo Cottarelli, “bisogna vedere – afferma Petrucci – se riesce ad avere i voti necessari. E deve ancora conoscere la nostra situazione”. Insomma altro tempo, mentre i problemi dei sindaco sono quotidiani: vanno dal risolvere eventuali guasti nelle Sae (Soluzioni abitative di emergenza), al trovare un nuovo alloggio per il secondo sacerdote inviato ad affiancare il parroco don Nazzareno Gaspari, al recuperare le chiavi delle Sae degli arquatani più anziani che sono morti in questi mesi. E poi, finita la fase dell’emergenza, c’è la ricostruzione anche della comunità: “la nostra popolazione si è dimezzata, molti non sono tornati qui”.

foto: Francesco Riti

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