Ecco la Dop: si apre la nuova era dell’oliva ascolana del Piceno

dop2E’ stato il giorno dell’oliva ascolana, quella vera, quella tradizionale, quella Dop. Questa mattina, il presidente del Consorzio tutela e valorizzazione oliva ascolana del Piceno Dop, Primo Valenti, ha fatto gli onori di casa, in una Sala dei Savi a Palazzo dei Capitani gremitissima, parlando dell’importante riconoscimento che lo scorso 12 marzo ha ottenuto da parte del Ministero per le Politiche Agricole per tutelare questa eccellenza del territorio. Valenti ha presentato tutti i membri del Consorzio dai produttori di oliva tenera ai trasformatori di oliva ripiena. “Vogliamo promuovere la conoscenza del prodotto – ha spiegato Valenti – farne conoscere il valore, produrre prodotti di qualità trasformarlo in eccellenza”. Il marchio oliva all’ascolana, in Italia, per notorietàoliveascolane, secondo uno studio elaborato da Nomisma, viene subito dopo il parmigiano reggiano che è il prodotto gastronomico piu’ diffuso e conosciuto a livello nazionale. “L’aggettivazione all’ascolana – continua Valenti, – rappresenta una miniera che stiamo già utilizzando come strumento di valorizzazione del territorio, ma si può fare molto di più, attraverso l’utilizzo della tenera ascolana Dop. In questo modo, si potrà davvero valorizzare la nostra terra e dare nuovo orgoglio alla nostra storia”. Alla presentazione erano presenti i nuovi onorevoli del Piceno Latini, Fede, Cataldi, gli assessori comunali Ferretti, Lattanzi e Silvestri, il presidente del consiglio comunale Fioravanti, il consigliere comunale Bono. Con la Dop inizia una  nuova era per l’oliva all’ascolana, con il marchio che ne certificherà la provenienza ed il consumatore che avrà modo di gustare le autentiche olive ascolane Dop e non le imitazioni spacciate in alcune zone d’Italia per olive ascolane.

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