Sisma, l’Arengo rimborsa chi ha avuto la casa inagibile dopo aver pagato le tasse

Se da una parte molti ascolani con la casa appena dichiarata inagibile per il terremoto rischiano (in mancanza di una proroga) di non vedersi riconosciuti i contributi per le ormai ravvicinate scadenze delle schede Aedes e delle domande, dall’altra finalmente qualche famiglia che aveva già pagato le tasse comunali sugli immobili, come Imu e Tasi, una volta ritrovatasi senza tetto per una sopravvenuta inagibilità dell’abitazione, ora vedrà arrivare i richiesti rimborsi dal Comune. Un primo risultato che arriva per chi, con ostinazione, ha chiesto di riavere indietro i soldi pagati per le imposte prima di essere sfollato e costretti a trasferirsi altrove. Adesso l’Arengo, normative alla mano, inizia a rimborsare le somme già incassate proprio per Imu e Tasi. Ancora somme non consistenti, con una prima tranche per quelle persone che hanno richiesto di riavere le cifre sborsate per il saldo 2016 e l’acconto 2017 dell’Imu e della Tasi.

In pratica, ora l’Amministrazione comunale si ritroverà a dover restituire i soldi pagati per le tasse da tutti quei cittadini che hanno solo successivamente avuto la dichiarata inagibilità della propria casa, sulla base del decreto con il quale si stabilisce che “i fabbricati ubicati nelle zone colpite dagli eventi sismici, purché distrutti od oggetto di ordinanze sindacali di sgombero, comunque adottate entro il 28 febbraio 2017, in quanto inagibili totalmente o parzialmente, sono esenti dall’applicazione dell’imposta municipale propria e dal tributo per i servizi indivisibili a decorrere dalla rata scadente il 16 dicembre 2016 e fino alla definitiva ricostruzione o agibilità dei fabbricati stessi e comunque non oltre il 31 dicembre 2020”. Per arrivare ad attivare i rimborsi, l’Arengo ha controllato le dichiarazioni presentate e verificato i versamenti eseguiti. Se alcuni ascolani andranno a recuperare i soldi versati per le tasse comunali prima di avere una dichiarazione di inagibilità della loro abitazione, molti altri resteranno, invece, beffati proprio per quello stesso decreto che pone come termine ultimo per beneficiare delle agevolazioni fiscali per quanto riguarda le tasse comunali proprio il 28 febbraio 2017. Creando figli e figliasti, lasciando fuori dalle esenzioni tutti coloro che hanno avuto la casa dichiarata inagibile dopo quella data. Così come rischiano la beffa, salvo proroga, tutti coloro che hanno la casa inagibile ma non riusciranno a presentare la scheda Aedes entro il 31 marzo e la domanda di contributi entro il 30 aprile.

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