Hanno una casa popolare, ma abitano altrove: controlli di Arengo ed Erap

Sono assegnatari di una casa popolare, ma non la utilizzano. E adesso l’Arengo, su indicazione dell’Ente regionale alloggi popolari, ha avviato controllo proprio sugli inquilini di case popolari, sul territorio ascolano, che non ne hanno più diritto ma ne detengono ancora l’uso. Un’attività finalizzata a recuperare quegli appartamenti assegnati dalle precedenti graduatorie ma che, nei fatti, non spetterebbero più di diritto a chi via abita o, comunque, risulta abitarvi. E nella fase delle verifiche, sono già due i primi casi che affiorano e per i quali l’Amministrazione comunale si è già mossa dichiarando la decadenza dei diritti di utilizzo. Si tratta di un appartamento in centro storico e di un altro nel quartiere di Monticelli.

La fase di verifiche che l’Erap sollecita al Comune ascolano, relativamente agli alloggi popolari assegnati, riguarda quelle persone per le quali risulterebbero non più esistere i presupposti e i parametri per mantenere la casa ottenuta a suo tempo. E i due casi appena emersi riguardano una situazione in cui il titolare del contratto di affitto non risulta più risiedere ad Ascoli e un altro appartamento che risulterebbe non abitato stabilmente dalla intestataria del contratto (che abiterebbe, quindi, altrove). Per la precisione, le condizioni che prevedono la decadenza dell’utilizzo di un alloggio popolare prevedono che l’assegnatario non abiti stabilmente nell’alloggio assegnato, ovvero non lo abbia stabilmente occupato nel termine di trenta giorni dalla consegna; che l’alloggio sia stato sublocato in tutto o in parte o ne sia stata mutata la destinazione d’uso; che l’alloggio sia stato adibito a scopi illeciti ovvero si sia gravemente contravvenuto alle disposizioni d’uso degli alloggi o l’assegnatario abbia una capacità economica superiore al limite di legge da almeno due anni. Di fatto, nei due casi emersi in questa fase, per entrambi gli assegnatari è stata disposta la decadenza. Per il caso relativo ad un appartamento in centro, a seguito ad accertamenti effettuati dall’Ufficio comunale competente di concerto con la polizia municipale si è rilevato che l’appartamento non risulta abitato dall’assegnatario e che a seguito di ulteriori accertamenti l’assegnatario è stato addirittura cancellato dall’anagrafe della popolazione residente, mentre nel secondo caso, a Monticelli, l’assegnataria a seguito di verifiche non risulterebbe abitare nell’appartamento concessole. Entrambi, entro 30 giorni dalla notifica della decadenza, dovranno restituire le abitazioni all’Erap. E recuperare gli appartamenti inutilizzati rappresenta un passaggio fondamentale considerando che su oltre 900 abitazioni dell’ente per gli alloggi popolari in città, solo una settantina sarebbero ancora disponibili (ma in molti casi da sistemare) a fronte di quasi 400 persone in graduatoria.

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