Galeati e vescovo

 

E’ stato illustrato oggi, nella sede della Bottega del Terzo Settore, il progetto “Restauro e salvaguardia degli impianti pittorici della cattedrale”, realizzato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno insieme alla Diocesi di Ascoli. Il progetto è stato presentato dal presidente della Fondazione, Angelo Davide Galeati, insieme al vescovo della Diocesi di Ascoli Giovanni D’Ercole e al parroco della Cattedrale, don Angelo Ciancotti.

Nell’ambito del recupero dei beni culturali e architettonici, l’Organo di indirizzo ha anche espresso l’auspicio di un intervento sul Duomo di Ascoli dove è presente un problema di deterioramento degli affreschi, atteso che la Cattedrale di Ascoli è un bene non solo della Diocesi e della città ma di tutto un territorio, anche per l’alto valore simbolico della presenza di Sant’Emidio. Il Consiglio di amministrazione della Fondazione ha pertanto deciso di realizzare, in sinergia con la Diocesi Di Ascoli Piceno, il progetto Restauro e salvaguardia degli impianti pittorici della cattedrale, rendendo disponibile un importo di 400.000 euro.

Nel Piano pluriennale 2017 – 2019 l’Organo di indirizzo della Fondazione ha deliberato di intervenire per tentare di ovviare alle gravi conseguenze del terremoto che, a più riprese, ha duramente colpito e purtroppo continua a tenere in apprensione la nostra comunità, mettendo a disposizione un importo complessivo di 6.000.000 di euro. La Fondazione si è innanzitutto messa al lavoro per la difficile identificazione degli interventi più adeguati da mettere in atto, al fine di impiegare le risorse stanziate nel miglior modo possibile. A questo scopo, la Fondazione ha aperto un canale diretto con la comunità ed ha invitato enti, organizzazioni, singoli cittadini, a presentare le proprie idee e priorità di interesse collettivo. La Fondazione ha inoltre avviato un processo di verifica documentale ed oggettiva delle esigenze post sisma tenendo conto degli interventi già previsti, avvalendosi della partnership con l’Università di Camerino, che ha definito una metodologia per lo sviluppo di una ricerca partecipativa di analisi e mappatura dei bisogni, ed ha elaborato un documento di indirizzo strategico “Ritorno al futuro: partecipazione e rinascita, verso un nuovo modello di sviluppo resiliente”, con indicazione, oltre che delle esigenze rilevate, dei criteri adottabili per la valutazione delle azioni prioritarie da intraprendere. Tra le priorità di intervento rilevate, è emersa con chiarezza l’esigenza di intervenire per la ricostruzione del patrimonio architettonico e artistico, anche al fine di incrementare il turismo e limitare l’abbandono delle aree colpite dal sisma.

 

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