Tappiamoci le orecchie: per tre anni sarà tutto un canto delle sirene…

di Luca Marcolini

Ci siamo. Anzi, ormai ci siamo dentro dalla testa ai piedi in questo classico clima elettorale dove la normalità è inventare buone notizie, promettere di tutto e di più, garantire assunzioni, bonus, agevolazioni, raccomandazioni e tasse che sembrano aumentare ma in realtà potrebbero sparire dopo il voto… Purtroppo è iniziata la classica baruffa mediatica da “Osteria del voto” dove tutti cercano di assicurare il meglio per il futuro, molto spesso con il vero obiettivo che resta quello di mantenere o conquistare la poltrona parlamentare. Il suggerimento, se può esservi utile, è di fidarvi solo di voi stessi e di tapparvi le orecchie per non ascoltare nessuna sirena. Fino ad ora tanto silenzio se non qualche schermaglia di interesse molto ristretto, ma da quando è stata fissata la data delle prossime elezioni, tutti parlano ed hanno soluzioni in tasca, tutti propinano tutto quello che hanno tenuto nei cassetti fino ad ora, tutti snocciolano dati presi chissà dove per disegnare un quadro che, magari, non è quello reale. Siamo entrati nel periodo a rischio, tra inaffidabilità vestita da idee vincenti e risolutive, annunci che potranno stravolgere la nostra vita futura, pensioni che si alzano e tasse che si abbassano…  Tanto da far venir un dubbio: ma perché tutte queste belle cose escono fuori solo ora? Ma non è tutto, perché il brutto è che, dopo le politiche, toccherà alle amministrative ed europee e poi, l’anno dopo alle regionali, con le sirene che continueranno a cantare per ben tre anni… Neanche Ulisse ha dovuto subire tanto.

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Direttore responsabile della Gazzetta di Ascoli Giornalista professionista e scrittore

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