Terremoto, non sono ancora pronti i 22 appartamenti acquistati ad Ascoli per gli sfollati

Non sono subito utilizzabili le 22 unità abitative acquistate dall’Erap ad Ascoli per il post-terremoto. Sono dodici le famiglie ascolane sfollate che hanno  già optato per tali alloggi acquisiti su incarico della Protezione civile per l’emergenza terremoto ad Ascoli. Ma, purtroppo, dovranno aspettare ancora 4 o 5 mesi. Questo perché proprio gli alloggi individuati e messi a disposizione dall’Ente regionale per l’edilizia popolare – al fine di tamponare l’emergenza senza il continuo ricorso ai contributi di autonoma sistemazione – devono ancora essere sistemati o completati. E, di fatto, non potranno essere utilizzati nell’immediato dalle famiglie in cerca di una soluzione a medio termine, avendo ancora la casa inagibile. Paradossalmente, dunque, la soluzione all’emergenza c’è, ma non è subito disponibile. In ogni caso, sulla carta ci sono, come detto, altre dieci abitazioni acquisite dall’Erap oltre alle dodici già opzionate come soluzione da altrettanti nuclei familiari. L’Arengo, a tal proposito, aveva  pubblicato un avviso pubblico per mettere a disposizione questi 22 appartamenti gratuiti nelle zone di Porta Romana, Valli di Lisciano e Mozzano (con superfici che vanno da 47/50 a 95 metri quadrati). La scadenza per presentare le domande era prevista per il 30 novembre scorso, ma poi era stata prorogata. Gli appartamenti devono essere assegnati in comodato gratuito temporaneo, ma come detto non sono ancora pronti (i primi a rendersi disponibili dovrebbero essere quelli a Mozzano).

Per quel che riguarda, invece, le abitazioni che vengono messe a disposizione, in affitto, da privati cittadini, attraverso l’apposito ufficio attivato al Comando dei vigili urbani all’ex Gil, al momento sono una quindicina le disponibilità, considerando che a rotazione quelle che vengono affittate sono a stretto giro reintegrate da altri proprietari che mettono a disposizione ulteriori appartamenti. Al momento risultano ancora 88, invece, gli ascolani che sono ancora sistemati in strutture ricettive, tra hotel e b&b, in attesa di poter mettere in sicurezza la propria abitazione dichiarata inagibile.

 

 

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