Commercio, gazebo temporanei in periferia. E l’Arengo vuole riaprire il discorso dehors

La fase di emergenza post-terremoto e il nuovo decreto del vice commissario Ceriscioli per aiutare negozi e locali danneggiati dal sisma aprono le porte al commercio temporaneo in tutte le sue forme e anche a gazebo e strutture mobili. E l’Arengo, studiato il decreto e considerati i vincoli comunque preesistenti per il centro storico, pensa a riaprire con la Soprintendenza il discorso dei dehors in centro, concertando quali possano essere i criteri e le caratteristiche.

 

Gli uffici dell’Arengo si sono attivati per recepire il decreto sul commercio appena disposto dal presidente della Regione, Ceriscioli, nella sua veste di vice commissario per il terremoto. E le interpretazioni confermano la possibilità, in realtà lasciando molta libertà, di consentire la creazione di attività commerciali temporanee, con durata massima fino all’agosto 2018, in qualsiasi comune inserito nell’area del cratere (considerando tutti e tre gli elenchi agganciati ai vari decreti). E, quindi, Ascoli incluso. Una soluzione temporanea concessa soprattutto per dar modo alle attività commerciali che hanno dovuto chiudere per inagibilità dei locali di riprendere a lavorare subito, seppure con sedi provvisorie quali tensostrutture, gazebo, container e quant’altro o con l’utilizzo di altri locali anche se non a destinazione commerciale. L’Amministrazione comunale, quindi, sta valutando quali possano essere gli effetti e i benefici a livello cittadino, considerando che stando al testo del decreto è consentito derogare alle attuali normative sul commercio riguardo i negozi temporanei (o temporary shop) potendo gli stessi essere tranquillamente aperti e installati previa comunicazione all’Arengo. Anche se, occorre ancora capire, non essendoci specificazioni, se tale soluzione sia consentita a tutti, come sembra, o se per Ascoli – così come accaduto per le altre agevolazioni post-sisma – la deroga sarà possibile solo per le attività che hanno avuto un locale dichiarato inagibile.

 

La questione del via libera alle strutture mobili temporanee per fare commercio fino alla conclusione della fase di emergenza post-sisma, individuata al massimo fino ad agosto 2018, andrebbe vista sotto un’altra ottica, invece, per quel che riguarda il centro storico. Anche l’Arengo, infatti, studiando il decreto è convinto che la deroga alle leggi sul commercio non significhi anche deroga alle altre normative come quelle per la tutela architettonica e ambientale e, nello specifico, per i vincoli posti dalla Soprintendenza. Ecco, dunque, che sempre secondo le interpretazioni, non sarebbe possibile installare tensostrutture o gazebo a piacimento nelle zone tutelate del centro storico cittadino. In quest’ottica, dunque, proprio prendendo spunto da questo decreto che nella fase di emergenza cerca di andare incontro alle esigenze dei commercianti, lo stesso Arengo sarebbe pronto a riaprire a breve il dialogo con la Soprintendenza per riprendere una volta per tutte il discorso, interrotto, dei dehors, sempre nel rispetto di linee guida concordate, per far rivivere molte attività del centro storico.

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