Il sindaco conferma: “A Natale rientreranno a casa le famiglie di via Mameli sfollate per il rischio frane”

La conferma. a margine della conferenza sui lavori per supermercato, sestiere e impianti sportivi a Porta Romana,  arriva dal sindaco Castelli: “I residenti di via Mameli che hanno dovuto abbandonare le loro abitazioni per il rischio frane torneranno a casa per Natale”.

Il ritorno era già stato annunciato in precedenza, considerando che dopo la prima fase di rimodellamento del versante sopra via Mameli, scatterà subito la second fase, considerando l’incubo delle piogge in arrivo che costringe l’Arengo a pigiare sull’acceleratore e forzare i tempi. Ed ecco, dunque, che era già stato predisposto l’appalto immediato dei lavori del secondo stralcio che serviranno ad ingabbiare il versante stesso con geogriglie e a consentire, finalmente, un ritorno a casa per le 12 famiglie sfollate e un Natale più sereno anche per chi abita nelle palazzine adiacenti. Questo perché proprio a seguito delle ultime piogge ci si è resi conto della necessità di intervenire con urgenza, scongiurando la possibile ulteriore erosione dovuta alle piogge con possibili scivolamenti di terra e fango ed eventuali danni sui fabbricati a valle, ovvero quelli già sgomberati e quelli adiacenti. A dirlo sono gli stessi tecnici incaricati, come riporta la determina comunale di affidamento del secondo intervento. Un intervento per il quale l’Arengo, vista l’urgenza, va a sostituirsi ai privati proprietari delle aree interessate dal rischio frane, con la decisione di procedere per poi andare a recuperare dagli stessi proprietari, se necessario anche attraverso le vie legali, le somme anticipate.

A spingere verso un’accelerazione degli interventi del secondo stralcio, dopo che i lavori di rimodellamento del versante – secondo il progetto predisposto dal geologo Cavucci – sono stati regolarmente eseguiti, sono state anche le recenti piogge che hanno evidenziato – come sottolineano i tecnici – la necessità di procedere alla regimentazione delle acque e al consolidamento del terreno mediante la posa in opera di geogriglie, poiché dette precipitazioni meteoriche hanno generato la formazione di solchi di erosione concentrata, per l’assenza delle opere di regimentazione e di sistemazione previste in progetto”. E il passaggio meno tranquillizzante è quello in cui si evidenzia che proprio l’assenza di queste opere “possono determinare nel breve termine, ed in concomitanza di altri eventi meteorici di notevole intensità, la formazione di locali colamenti di terra e fango con danni ai fabbricati posti a valle sia quelli oggetto di sgombero che quelli adiacenti”. Non c’è tempo, dunque, di tergiversare per poi ritrovarsi con l’incubo frane all’arrivo di condizioni meteorologiche avverse.

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