Sale a 8 milioni la somma delle multe non pagate all’Arengo. Partiti altri avvisi

L’Arengo a fronte di procedure di recupero flop con Equitalia (con oltre 7 milioni di euro da recuperare per multe non pagate), ora ci riprova con l’Agenzia delle entrate. La verità è che, alla luce dei riscontri anche recenti, per una fetta di ascolani che sembra aumentare, i verbali di contravvenzione sembrano sempre più carta straccia. A dimostrarlo, arriva ora un’altra infornata di procedure di recupero delle somme per le multe non pagate, – stavolta attraverso l’Agenzia delle entrate – per un totale di 358 mila euro di sanzioni elevate nel secondo semestre del 2014. Una procedura che si ripete per l’ennesima volta e che, anche dopo un precedente sollecito a pagare evitando interessi e ulteriori spese sanzionatorie, rischia di non portare nulla o quasi nelle casse comunali. Andando, invece, ad ingrandire la già consistente falla in termini di riscossioni che, a questo punto, si avvicina agli 8 milioni di euro. Quasi fosse una forma di protesta degli ascolani stufi di essere sanzionati. Tutto ciò a fronte di una cifra recuperata da Equitalia, nel corso degli anni passati, che sarebbe inferiore ai 400 mila euro.

Si ripete, proprio in questi giorni, una scena già vista anche negli anni scorsi, con l’Arengo a tentare di recuperare cifre comunque importanti non pagate da automobilisti multati, in questo caso, nel secondo semestre del 2014. E se si considera che la cifra da recuperare è di 358.440,09 euro relativamente a sei mesi, considerando anche spese di spedizione e mora, emergerebbe teoricamente uno scenario che potrebbe vedere l’Arengo non incassare circa 700 mila euro ogni anno. E questo spiegherebbe anche come si sia arrivati, nei dieci anni tra il 2002 e il 2012, alla cifra di oltre 7 milioni di euro da incassare. Va, tra l’altro, considerato che, comunque, una parte delle multe comminate viene regolarmente pagata e quindi la somma globale delle contravvenzioni elevate in città è tutt’altro che trascurabile. Per quel che riguarda le procedure che ora hanno attivato l’intervento dell’Agenzia delle entrate (subentrata ad Equitalia), va detto che il Servizio contravvenzioni del Comune ha inizialmente provveduto, mediante lettera, ad invitare i contravventori al pagamento della sanzione amministrativa prima della stesura della “minuta di ruolo”, dando così la possibilità agli interessati di pagare la sanzione senza la maggiorazione e gli interessi legali. Verificato, poi, il mancato pagamento di tali somme nei termini fissati, si è deciso di procedere con l’iscrizione a ruolo delle multe da saldare incluse tutte le dovute maggiorazioni. Quindi, a partire dallo scorso 6 novembre, ecco che l’Agenzia delle entrate-riscossione di Roma ha avviato le procedure di recupero per l’importo complessivo di oltre 358 mila euro.

Proprio per far intendere quanto l’Arengo speri concretamente di recuperare quest’ultima somma relative a multe comminate nel 2014, basti pensare che l’ente ha già considerato come somma di dubbia esigibilità ben 304.674,08 euro sui 358.440,09 totali. In pratica, dando già per molto improbabile il recupero di gran parte della cifra. Ed in pratica, il problema sta proprio nella difficoltà di andare ad individuare una procedura efficace e in grado di garantire l’effettivo recupero dei crediti sul fronte delle contravvenzioni al codice della strada. In realtà, la percentuale media di recupero – come dimostrano i fatti degli ultimi anni – è del 3-4%.

Nel calderone complessivo dei crediti ultramilionari dell’Arengo, la somma mai recuperata dalle multe per il codice della strada, come detto, risultava di circa 7,5 milioni di euro. Una somma che si prevedeva già sarebbe cresciuta ancora anche con la complicità dei varchi elettronici.

 

 

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