L’Arengo sblocca il reddito di dignità: contributi ai disagiati in cambio di attività utili

La giunta dell’Arengo sblocca il progetto per il reddito di dignità. Un’iniziativa che, come già anticipato, prevede contributi a favore dei nuclei familiari (anche di un singolo) in condizione di disagio sociale, residenti nel territorio comunale e che risultino esclusi da altri analoghi interventi sociali. Ma, soprattutto, che saranno chiamati a fornire prestazioni al servizio della comunità per mantenere una dignità sociale. L’Arengo, con il sì dell’esecutivo, ha deliberato lo stanziamento complessivo di 400.000 euro per tale progetto, di cui 200.000 euro per il 2018 e altri 200.000 per il 2019. Così, mentre nel frattempo il vice sindaco con delega alle politiche sociali, Donatella Ferretti, ha avviato già una serie di incontri anche con le organizzazioni sindacali per anticipare i tempi, si è ora demandato lo studio sullo concreta attuazione dell’iniziativa a dirigente del settore Servizi sociali, autorizzandolo alla costituzione e al coordinamento di un gruppo di lavoro. In pratica, dovranno ora essere stabiliti i criteri di ammissibilità al reddito di dignità e gli adempimenti gestionali ed amministrativi necessari, nonché il coinvolgimento delle istituzioni ed in particolare la Formazione professionale e politiche attive del lavoro della Regione Marche, (per la formulazione del progetto individuale), le associazioni di categoria (per l’individuazione delle aziende che possono ospitare i beneficiari dell’intervento), i patronati e le associazioni sindacali maggiormente rappresentative per dare massima diffusione all’intervento. Il progetto prevede l’erogazione del sostegno economico solo condizionatamente all’adesione a un progetto personalizzato in cui il beneficiario si impegni a svolgere delle attività lavorative utili alla comunità.

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