Dopo il sisma, emergenza alloggi anche per gli universitari. Esodo in altri comuni

Non sembrano finire mai le ripercussioni del terremoto, anche a distanza di mesi. Ripercussioni che si diramano fino a toccare anche il mondo universitario ascolano. Un effetto-domino, quello dei tanti edifici lesionati e inagibili, che va inevitabilmente a intaccare la disponibilità di alloggi per qualche centinaio di studenti iscritti alle facoltà presenti ad Ascoli, con difficoltà nel reperire sistemazioni e con soluzioni estreme quali lo spostamento di molti ragazzi addirittura nei comuni vicini, dove è più semplice reperire alloggi. Un’ulteriore emergenza, dunque, che anche l’Ersu (l’ente regionale al servizio degli studenti universitari) sta cercando di tamponare per quanto possibile, a fronte di tantissime richieste che rischiano di restare inevase. E anche la graduatoria degli studenti aventi diritti ad un alloggio a costo zero, che dovrebbe uscire nelle prossime ore, risentirà della carenza di sistemazioni e soluzioni idonee ad Ascoli-città. Basti pensare che diverse delle abitazioni utilizzate in precedenza per accogliere universitari, risultano ora inagibili o, comunque, non possono essere assegnate essendo ancora in attesa di sopralluoghi dopo gli effetti del sisma. Uno scenario in cui, dulcis in fundo, si inserisce anche l’utilizzo dei pochi immobili ancora disponibili nelle zone più vicine alle sedi universitarie per ospitare famiglie sfollate che hanno dovuto trovare una sistemazione alternativa.

 

All’avvio del primo anno accademico post-terremoto affiora, dunque, inesorabilmente, il problema dell’emergenza alloggi anche per i giovani iscritti alle facoltà universitarie ascolane, sia per quanto riguarda le matricole in cerca della prima soluzione abitativa che per quel che concerne gli studenti già avanti nel percorso accademico, a fronte di abitazioni non più utilizzabili. Le difficoltà già emerse proprio sul fronte delle famiglie sfollate, con l’impossibilità per molti di poter rientrare in città a causa della mancanza di appartamenti disponibili, dopo essersi spostati sulla costa, ora si riverberano anche sul mercato degli alloggi universitari, con defezioni che arrivano sia per l’inagibilità di molti edifici, sia per l’impossibilità di accogliere studenti in attesa di un sopralluogo e della relativa certificazione di agibilità. L’offerta, dunque, scarseggia e tutto appare fermo. Tanto da portare molti studenti a trovare una soluzione-tampone nei comuni vicini, dove è più semplice trovare un alloggio, per poi sacrificarsi per gli spostamenti giornalieri.

 

Oltre al discorso di chi deve trovarsi una soluzione autonomamente, si somma anche la difficoltà di soddisfare le richiesta proprio da parte dell’Ersu, per quegli studenti che, per reddito e borse di studio hanno diritto ad un alloggio a costo zero. Le conferme arrivano dallo stesso ufficio dell’ente regionale per gli universitari che si occupa della situazione di Ascoli: il classico bando di fine estate per cercare di avere disponibilità di appartamenti ha evidenziato al difficoltà di reperire soluzioni sufficienti rispetto alle richieste. Gli alloggi non si trovano e anche alcuni che erano utilizzati in passato ora sono inagibili. Fatto sta che nelle prossime ore uscirà la graduatoria per l’assegnazione degli alloggi agli aventi diritto e su oltre cento domande al momento potrebbero essere soddisfatte solo poco più di un terzo delle richieste. Considerando che secondo un aggiornamento dei dati al 9 settembre, come risulta dal sito dell’ente, risultavano solo 38 i posti letto assegnabili rispetto ai 48 concessi lo scorso anno. Considerando che gli studenti in graduatoria sono sempre più di 100  (lo scorso anno erano 111). E’ chiaro, comunque, che si continuerà a cercare qualche ulteriore soluzione per scorrere lungo la graduatoria stessa. In ogni caso, proprio a fronte dell’evidente difficoltà di reperire un numero di alloggi adeguato, l’Ersu provvederà a monetizzare coprendo i costi di affitto fino al corrispettivo previsto per quegli studenti che avrebbero diritto, anche in base alla graduatoria, ad un alloggio gratuito, demandando agli studenti stessi l’individuazione in autonomia di una soluzione abitativa. E, come detto, molti di loro si starebbero orientando verso un allontanamento dalle sedi universitarie e in tanti casi anche dal territorio cittadino per approdare in comuni limitrofi. Ovviamente, con evidenti disagi per quel che riguarda il raggiungimento quotidiano delle sedi universitarie. Un altro – seppur marginale – effetto negativo di questo dannato terremoto.

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