Rischio frane, l’Arengo prevede interventi a Monteverde e in via Adriatico

Mentre le ruspe animano il cantiere di via Mameli dopo il grande incubo di una frana che incombe da anni su palazzine e famiglie, nei programmi dell’Arengo si pensa già ad un altro intervento che attende di passare dalla carta alla realtà sempre nel nome della sicurezza rispetto al rischio frane: si tratta di quello necessario nella zona Monteverde, proprio alla fine di Porta Romana laddove si imbocca il tratto della Salaria che conduce a Mozzano. Una scarpata, quella di via Silvio Pellico, lungo la strada che si inerpica sulla collinetta tra villette e palazzine basse, che presenta il rischio di cedimenti e che rischia di creare problemi ogni volta che arriva una pioggia più abbondante e insistente. Ed è proprio questo, nell’ambito del Piano lavori pubblici, uno degli interventi preventivi inserito nell’elenco delle opere per il prossimo anno, con un costo previsto di 135 mila euro. Così come, nella lista della spesa per tamponare l’incubo persistente delle frane e dei dissesti, c’è anche la messa in sicurezza della zona di via Adriatico proprio all’altezza del bivio per il parcheggio di Porta Torricella. Uno snodo importante che ricade, però, in un’area che ha sempre dato problemi dal punto della tenuta proprio per la sua conformazione.

 

Una volta tamponata l’emergenza su via Mameli, l’Arengo prevede, dunque, di intervenire su altre due zone che devono essere messe in sicurezza, considerando anche quelli che possono essere gli indubbi effetti negativi che il terremoto potrebbe aver avuto su aree già morfologicamente a rischio smottamenti e frane: la zona di Monteverde e quella di via Adriatico. Nel primo caso, come detto, la somma da spendere per prevenire ogni possibile scivolamento del terreno con i connessi rischi è di 135 mila euro. E l’intervento programmato riguarda proprio la scarpata proprio sopra via Silvio Pellico. In tal senso, la copertura economica dei lavori viene indicata in un contributo regionale per eventi atmosferici. Una situazione che da diverso tempo è sotto la lente d’ingrandimento proprio per le criticità di quella zona (tra l’altro si tratta di un versante collinare vicino a via Mameli) che affiorano inevitabilmente ogni volta che piove.

L’altro intervento-tampone da realizzare, secondo il programma dell’Arengo, è quello che riguarda, come detto, l’area che riguarda il bivio tra via Adriatico e la strada che conduce al parcheggio di Porta Torricella. Anche in questo caso si tratta di un intervento ritenuto necessario lungo una strada, via Adriatico, che risente particolarmente degli effetti del maltempo per le scarpate sovrastanti, tanto da richiedere, già in passato, la realizzazione di un muro di contenimento sul lato sud, per evitare problemi ad una arteria di collegamento che è fondamentale per la città trovandosi proprio all’uscita della superstrada Ascoli-Mare.

In questo caso, la cifra prevista per i nuovi lavori è di 350.000 euro che dovrebbero essere coperti con fondi statali per i dissesti idrogeologici.

 

Nel frattempo, si procede con i lavori di messa in sicurezza di via Mameli, dopo l’emergenza frana riemersa a seguito delle abbondanti nevicate e alle scosse di terremoto dello scorso mese di gennaio.

E proprio la nella relazione progettuale per l’intervento appena avviato si ribadisce proprio la “riattivazione del movimento franoso posto sul versante collinare sud, causato dagli effetti combinati degli eventi meteorici del gennaio –febbraio 2017 e dalla crisi sismica iniziata a partire dal 24 agosto 2016”. Ora si sta procedendo alla rimozione del materiale della superficie del versante interessato dalla movimentazione franosa con rimodellamento del versante stesso, per poi procedere alla corretta regimentazione delle acque superficiali e profonde, ed infine ad una necessaria istallazione nell’area interessata dal dissesto di sistemi che possono consentire il monitoraggio costante della situazione nella zona. Un intervento che costerà complessivamente 200.000 euro e che dopo il primo stralcio consentirà alle famiglie sfollate di rientrare nelle due palazzine evacuate. Presumibilmente prima di Natale. Ma, ovviamente, per riuscire a rispettare i tempi previsti, sarà determinante anche la possibilità di poter contare su condizioni meteorologiche favorevoli, considerando che sono previsti scavi, reinterri e movimentazioni di terra. Oltre al fatto che eventuali precipitazioni piovose abbondanti potrebbero complicare la situazione. Alla fine, comunque, sarà fondamentale poter contare sul sistema di monitoraggio che si realizzerà, al fine di poter capire sistematicamente quale sia lo stato del versante e se intervengano modificazioni che possano creare possibili rischi per l’area interessata.

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