Terremoto e sopralluoghi, servono almeno altri 4 mesi. Oltre 10.000 segnalazioni

Serviranno almeno altri quattro mesi per effettuare tutti i sopralluoghi post-terremoto richiesti dagli ascolani. La media delle verifiche, infatti, è di circa 600 al mese, considerando che devono ancora essere visionati più di 2500 edifici. E questo nonostante finora gli uffici tecnici comunali abbiano lavorato a testa bassa, in una corsa contro il tempo caratterizzata da segnalazioni, verifiche, procedure, ordinanze e ogni annessa complicazione. Oltre 10.000, da agosto alla scadenza del 31 marzo, le segnalazioni arrivate sulle scrivanie dell’Ufficio preposto dell’Arengo, tra quelle iniziali con i primi moduli, quelle successive con i moduli indicati dalla Protezione civile e anche le segnalazioni arrivate attraverso i vigili del fuoco. Un grande calderone che ha messo in serie difficoltà tutta la macchina operativa, considerando che forse Ascoli – seguita a ruota da Macerata – rappresenta quella maggiormente colpita, ovviamente a livello di quantità di danni lievi, tra le città più grandi dell’area colpita dal sisma. Ecco perché, a questo punto, si attende quella famosa proroga (ma lo si saprà solo in zona Cesarini) che dovrebbe garantire lo scavalcamento dell’attuale termine del 31 luglio per la presentazione delle domande di contributi.

 

Un grande lavoro è stato portato avanti, anche nel continuo avvicendarsi di decreti e ordinanze, dagli uffici preposti dell’Arengo, dai tecnici comunali coordinati dall’ingegner Ballatori. Tecnici come Corinti che, insieme  all’ingegner Piccioni, ha anche avuto il compito di monitorare – attraverso un apposito sistema – l’andamento delle verifiche proprio in quella che è diventata una corsa contro il tempo. A parlare, proprio ad un mese dalla scadenza virtuale per la presentazione delle richieste di contributo, sono le cifre. Come detto, complessivamente le istanze pervenute, tra vecchi e nuovi moduli e segnalazioni – più di 1.500 – ai vigili del fuoco con relativi sopralluoghi per la sicurezza, sono state oltre 10.000 (tra cui anche doppie richieste da parte di qualcuno). Di queste, però, sono 6.867 quelle presentate ufficialmente all’Arengo con i moduli autorizzati dalla Protezione civile per richieste di sopralluoghi a partire da agosto fino a marzo (dalle scosse estive fino a quelle di gennaio). E i controlli finora svolti, in tal senso, hanno superato da poco la metà delle verifiche totali. Altro dato certo è quello delle schede compilate a seguito dei sopralluoghi effettuati: sono in totale 2.787 che, quindi, corrispondono ad altrettanti edifici. Di queste, 2376 sono schede Fast (ovvero con procedura veloce per dichiarare subito un immobile utilizzabile o non utilizzabile), mentre 611 sono le schede Aedes, ovvero quelle con cui si dichiara l’inagibilità o meno di un edificio e si può poi richiedere, una volta arrivata anche la relativa ordinanza comunale, il contributo per la sistemazione dei danni. Alla fine, tutte le istanze interesseranno 3259 aggregati (considerando che gli aggregati sono zone che possono contenere da uno fino a 4 edifici).

Nonostante l’impegno e il lavoro finora profuso, è ancora consistente il numero dei sopralluoghi ancora da effettuare: più di 2.500 verifiche su edifici, considerando che il lavoro, in realtà, viene diviso per aggregati. Ebbene, per stare sui numeri ufficiali, restano ancora da visionare 1.196 aggregati che dovrebbero includere come detto più di 2.500 immobili da “schedare” per poi sbloccare eventuali richieste di contributi per la sistemazione. A questo punto, valutando anche la media di sopralluoghi mensili effettuati finora si può riuscire a capire con certezza che il termine del prossimo 31 luglio per presentare domanda verrà bellamente scavalcato, essendo impossibile chiudere le verifiche per quella data. Ed appare chiaro che, a fronte della consistenza del problema, l’attesa proroga, seppure all’ultimo minuto, arriverà ad evitare di penalizzare tantissimi proprietari di edifici. Facendo una media dei sopralluoghi effettuati dall’inizio ad oggi, si deduce che si stanno tenendo i ritmi di circa 600 sopralluoghi al mese, ovvero una ventina al giorno. Considerando che nel mese di marzo, ad esempio, con dieci squadre della Protezione civile al lavoro, si è riusciti ad effettuare 1000 verifiche, mentre nel successivo mese di aprile, con le festività pasquali e un minor numero di squadre presenti, si è arrivati a circa 300 sopralluoghi. Conti alla mano, per completare lo scenario – con gente che è in attesa dallo scorso agosto – serviranno almeno altri 4 mesi.

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