Rulli di tamburo e squilli di chiarine per salutare Paolo Volponi

Lacrime e commozione ai funerali di Paolo Volponi, il trentaseinne deceduto nella mattinata di ieri a seguito di un infarto che lo ha colto mentre era al lavoro senza lasciargli scampo. C’erano tutti a salutare per l’ultima volta Paolone, il gigante buono che amava il suo sestiere e la sua città e che, a sua volta, era stimato e benvoluto da tutti. C’erano i musici e gli sbandieratori di tutti i sestieri e del Gruppo Comunale della Quintana, c’erano i suoi colleghi di lavoro, c’erano i compagni di squadra del rugby, c’era tanti amici e conoscenti che ancora non sanno darsi una spiegazione per quanto è accaduto che hanno gremito la chiesa di San Pietro Martire e che hanno voluto partecipare al dolore del fratello Stefano e a quello della zia e del cugino per la tragedia che stanno vivendo in queste ore. Al termine della funzione funebre celebrata dal parroco di San Pietro Martire, don Emidio Fattori, insieme con quello del Crocifisso dell’Icona, don Beniamino Ricciotti, le note della canzoni “Gli Angeli” di Vasco Rossi hanno accompagnato l’uscita del feretro dalla chiesa. In piazza Ventidio Basso, disposti su due file, i musici e gli sbandieratori della Quintana di Ascoli hanno accompagnato con rulli di tamburi e squilli di chiarine il passaggio della bara seguita dagli sbandieratori, dalle chiarine e dai “suoi” tamburini di Porta Romana che con le lacrime agli occhi hanno suonato per l’ultima volta per il loro capo. Una cerimonia particolarmente toccate ed emozionante durante la quale in pochi sono riusciti a trattenere le lacrine prima che il feretro partisse alla volta del cimitero di Borgo Solestà, passando per l’ultima volta davanti alla sede del Sestiere in viale Treviri dove, ancora una volta, il popolo rossoblu  era lì  per salutare Paolo.

Share Post
Written by

Vice direttore della Gazzetta di Ascoli - Giornalista

No comments

LEAVE A COMMENT