Terremoto, nuove modalità: esenzioni possibili per molte attività ascolane

Le esenzioni dalle tasse a tutti livelli ora diventano più concrete anche ad Ascoli: la zona franca urbana per le zone terremotate, infatti, dopo l’ultima conversione del decreto e la sua pubblicazione, piace di più e sembra poter aiutare realmente diverse attività commerciali e produttive ascolane, rispetto alla prima versione che lasciava poche speranze. E l’aiuto, nel caso specifico, si concretizza in agevolazioni importanti come l’esenzione dalle imposte sui redditi, dall’Irap e dalle imposte comunali per gli immobili che rientrano nell’area colpita dal sisma.

Ed in tal senso, anche la Confcommercio ascolana manifesta la propria soddisfazione ritenendo “di grande interesse per le imprese il fatto che la perdita del 25% degli incassi non viene stimata confrontando il triennio precedente, così come scritto nella prima stesura del decreto legge, ma dell’anno precedente e, quindi, del solo 2015. E proprio questo è lo snodo fondamentale perché, calcolando gli incassi del triennio precedente, si riduceva moltissimo il numero delle imprese ascolane che riuscivano a rientrare tra i beneficiari. Nel calcolo della media dei tre anni precedenti il periodo del terremoto, infatti, diventava molto più difficile far registrare un calo del 25% degli incassi, con l’esclusione di fatto di tantissime attività commerciali, artigianali e produttive. Adesso, invece, raffrontando gli incassi del 2016 con il solo fatturato dell’anno precedente, ecco che la percentuale di mancato guadagnoappare molto più facilmente raggiungibile. All’indomani del primo decreto, infatti, era stata mal digerita la decisione di raffrontare gli incassi 2016 con quelli anche di tre anni addietro. In tal senso, proprio a confortare l’ipotesi secondo cui molte attività commerciali ascolane potrebbero ora usufruire di queste importanti agevolazioni, c’è il monitoraggio fatto nel febbraio scorso proprio dalla Confcommercio, che confermava il crollo degli incassi da agosto a dicembre scorsi del 25 per cento in centro storico e del 20 per cento nelle zone periferiche, a fronte delle schede compilate dai commercianti (circa un centinaio).

Cosa comporterà, dunque, in concreto  la nuova normativa modificata per le aree colpite dal terremoto?  Ebbene, per le imprese che hanno la sede principale o una unita’ locale all’interno della zona franca di e che hanno subìto a causa degli eventi sismici la riduzione del fatturato almeno pari al 25 per cento (nel periodo dal 1º settembre 2016 al 31 dicembre 2016, rispetto al corrispondente periodo dell’anno 2015), possono beneficiare, in relazione ai redditi e al valore della produzione netta derivanti dalla prosecuzione dell’attività nei citati Comuni, delle seguenti agevolazioni: esenzione dalle imposte sui redditi del reddito derivante dallo svolgimento dell’attivita’ svolta dall’impresa nella zona franca fino a concorrenza dell’importo di 100.000 euro riferito al reddito; l’esenzione dall’Irap nel limite di 300.000 euro; l’esenzione dalle imposte municipali sugli immobili dell’attività; infine, l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali ai dipendenti.

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