Stop alle bollette a carico del Comune per i locali utilizzati dai privati

L’Arengo sancisce il punto di ripartenza per mettere uno stop definitivo alle irregolarità nell’utilizzo dei beni comunali. E il primo passaggio avviato è quello dello stop alle utenze a spese del Comune, Non più concessioni senza contratto o senza canone da pagare, ma fin da subito il blocco – con volture – delle utenze a carico dell’ente, procedendo verso un utilizzo in piena regola, pur mantenendo un atteggiamento collaborativo nei confronti di associazioni e circoli che rivestono importanti ruoli sociali in città.

Sono poco meno di cinquanta le situazioni da rimettere in regola (senza considerare quelle di privati inquilini) che vedono proprio associazioni e circoli – spesso anche basate sul volontariato – in situazioni ibride, che si trascinano dai decenni addietro e che ancora costituiscono un’anomalia da sistemare. In tal senso, sulla base degli indirizzi della giunta di ormai circa un anno fa, sta lavorando in concreto l’assessorato al patrimonio, guidato da Giovanni Silvestri, per riportare tutto nel pieno rispetto delle regole, pur utilizzando buon senso e rispetto per l’impatto sociale di certe realtà.

 

Il primo passo dell’Amministrazione comunale nella direzione tracciata è proprio quelle delle volture, ovvero dell’intestazione delle bollette dei vari locali utilizzati direttamente alle associazioni e ai circoli. Andando, quindi, ad evitare in certi casi, oltre al danno per un canone d’affitto che non esiste o non viene corrisposto, anche la beffa di dover pagare luce, riscaldamento e magari anche l’acqua al posto di chi ne usufruisce. Un fardello che un Comune come l’Arengo, a caccia di risparmi in ogni angolo del bilancio, nel nome della spending review, non si può più permettere. In tal senso, proprio l’assessore Silvestri insieme al collega con delega al bilancio, Daniele Gibellieri, ha iniziato la fase di regolarizzazione disponendo, come detto, le volture e sgravando l’ente di quei costi che non lo riguardano direttamente.  Si avvia a conclusione, dunque, anche l’era dell’energia elettrica o del riscaldamento a spese di tutta la collettività.

 

L’obiettivo di tutta l’operazione di regolarizzazione dei rapporti con chi utilizza immobili dell’ente, alla fine, resta innanzitutto quello di fare chiarezza e sgombrare il campo da tutte le situazioni anomale, ma allo stesso tempo, in tempi di vacche magre, si conta di andare a risparmiare qualcosa rispetto agli attuali costi del patrimonio, considerando che già nei passati bilanci si è riusciti a recuperare cifre non trascurabili e che secondo il Piano triennale di razionalizzazione dei costi varato lo scorso anno, si ipotizzava di risparmiare 55 mila euro nel 2016 e 55 mila nel 2017 proprio per quel che riguarda la redditività del patrimonio e, quindi, riequilibrare il rapporto tra costi di manutenzione e introiti da affitti e concessioni, oltre allo sgravio delle utenze.

“Quella di regolarizzare tutte le situazioni – spiega l’assessore Silvestri – è una linea inderogabile che procede nella direzione tracciata anche nei nostri bilanci riguardo la spending review. Abbiamo già iniziato il cambio di intestazione delle utenze in diversi casi e procederemo in questa direzione. Ovviamente, tutto questo senza intaccare il ruolo sociale di associazioni e circoli e nel pieno rispetto del loro valore aggregativo, ma è nostro compito far rispettare regole uguali per tutti”.

 

Proprio l’Ufficio patrimonio dell’Arengo, dopo la delibera di indirizzo varata dalla giunta ormai più di un anno fa, ha provveduto alla definizione della mappa di queste situazioni da regolarizzare per quanto riguarda l’utilizzo di beni comunali. Una mappa che vede, complessivamente, uno scenario composto, oltreché da situazioni perfettamente regolari, da abitazioni o locali con regolari contratti ma magari con canoni irrisori o non pagati da tempo per morosità, anche da situazioni di fatto, senza alcun pezzo di carta e, in diversi casi, come detto, senza la voltura delle utenze. Con le bollette che per diverso tempo sono finite direttamente sulle scrivanie dell’Arengo.  E questa mappa, stando ai numeri, ha individuato quasi una cinquantina di casi da regolarizzare per quel che riguarda locali in utilizzo da parte di associazioni e circoli. Da qui si è dunque ripartiti per rimettere tutti in regola. Nuove regole per la valorizzazione del patrimonio comunale anche con modalità e procedure di assegnazione future, per gli immobili comunali, che non lascino spazio ad interpretazioni. Del resto, a confermare il perdurare per diverso tempo di certe situazioni anomale c’è anche la relazione già fornita a suo tempo dal Servizio patrimonio alla giunta con la nuova mappa degli immobili comunali utilizzati da terzi. Nello specifico, nel documento si può leggere che il patrimonio comunale risulta essere impegnato, in parte, “da possessi di fatto ereditati dal passato (situazioni anteriori all’anno 2000)”. Situazioni, quindi, che in alcuni casi si protraggono da quasi 20 anni. Nel frattempo, comunque,  lo staff del Servizio patrimonio ha già iniziato a lavorare sui contratti appena scaduti o in scadenza che, comunque, andranno rivisitati con un adeguato aggiornamento del canone, rispetto ad importi che in qualche caso risultavano decisamente irrisori.

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