Negozi e contributi post sisma, la Consulta valuta chi potrà beneficiarne

Per i contributi ai commercianti che hanno avuto un netto calo degli incassi a causa del terremoto, c’è ora il nuovo testo di legge appena pubblicato in Gazzetta ufficiale. E a questo punto si apre il confronto per capire in realtà quante potranno essere le attività ascolane che beneficeranno di tali somme, alla luce di una percentuale del calo dei fatturati di almeno il 30% che rischia, comunque, di tagliare fuori diversi esercizi commerciali per qualche punto percentuale. Il vantaggio concreto, invece, potrebbe essere costituito dal fatto che non si richiede di andare a dimostrare il nesso di causalità tra terremoto e calo degli incassi, bensì soltanto di documentare la flessione dei fatturati bilanci alla mano.

A questo punto, però, ottenuto un primo punto fermo proprio con la pubblicazione della normativa in tal senso, il prossimo passaggio sarà rappresentato dalla convocazione della Consulta comunale del commercio e del turismo, ovvero l’organismo da cui era partito – schede alla mano – il confronto per sollevare il problema del danno indiretto subìto da commercianti e artigiani a causa del sisma.

Quello che fa discutere e che finirà all’attenzione della Consulta e, quindi, di tutte le associazioni di categoria, è proprio la percentuale minima del calo degli incassi stabilita per poter accedere ai previsti contributi governativi: il 30%. Quante saranno le attività a rientrare, loro malgrado, nei parametri? E quante, invece, rimarranno fuori magari per qualche punto percentuale?

Sarà proprio questo uno degli interrogativi ai quali si cercherà di dare una risposta.

A far riflettere, per ora, ci sono i dati forniti dalla Confcommercio alle schede già raccolte sugli incassi relativi ad 80 attività. Da queste schede è risultato un calo medio degli incassi delle attività del centro storico pari al 25%, mentre in periferia il calo sarebbe stato del 20%. Complessivamente, stando sempre ai conteggi della Confcommercio, nel trimestre dopo le prime forti scosse di agosto si sarebbe registrata, sempre in relazione alle 80 attività monitorate, una perdita di 1,2 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

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