Sosta col bancomat: ci sono i dispositivi da 5 mesi, ma non funzionano

“Se il parcometro non è attrezzato per pagare col bancomat, si può parcheggiare gratis”. Questo il succo della prima sentenza sulla questione della sosta a pagamento che rialza il polverone anche ad Ascoli e sostiene, di fatto, la posizione degli automobilisti. Una sentenza pilota arrivata dal giudice di pace di Fondi (in provincia di Latina) che fa seguito alla segnalazione lanciata a livello nazionale, nello scorso mese di luglio, dallo studio legale Cataldi di Ascoli. E il caso dei parcheggi senza possibilità di pagare col bancomat, torna in tutta la sua consistenza e si pone in netto contrasto con quanto previsto dalla legge di stabilità 2016. In pratica, chi gestisce la sosta e non si sia adeguato attivando dispositivi attrezzati per i pagamenti elettronici, è fuorilegge e, stando alla sentenza appena arrivata (lo scorso 21 febbraio), laddove questi dispositivi non sono attivi, si potrebbe parcheggiare gratis. Una questione ch riguarda da vicino anche Ascoli considerando che, sebbene dopo addirittura un confronto del sindaco con la Saba sulla questione, si era annunciata l’attivazione da settembre. Poi ad ottobre erano finalmente comparsi i dispositivi per pagare con bancomat o carte di credito, ma ad oggi non sono mai stati messi in funzione. Una vera e propria presa in giro per gli automobilisti. Fessure inutilizzabili, forse per sentirsi a posto con la legge, ma di fatto non utilizzabili dagli utenti.

 

Il pronunciamento del giudice di pace del comune laziale, come detto arrivato il 21 febbraio scorso, viene ora riverberato sempre attraverso lo studio Cataldi a conferma di quanto lo stesso studio legale aveva previsto nel luglio scorso. In pratica, il giudice ha accolto il ricorso presentato dallo studio legale Martusciello nei confronti del Comune di Fondi, andando a trascinare in giudizio, nel caso specifico, l’Amministrazione comunale nello scorso mese di settembre. Ovvero con la legge che era entrata in vigore da un paio di mesi. . Era stata una praticante dello studio legale che, parcheggiando la propria auto sulle strisce blu e non disponendo di monete (con il parchimetro che non accettava neanche banconote) non era riuscita a pagare il ticket. Al ritorno, trovando sul cruscotto una multa da 41 euro, aveva deciso di presentare ricorso. Ed ecco che alla fine il giudice di pace le ha dato ragione  con una sentenza che sostiene la tesi secondo cui “gli automobilisti, in mancanza dei dispositivi attrezzati col bancomat, potranno ritenersi autorizzati a parcheggiare gratis e senza il rischio di essere multati”. Il giudice ha richiamato specificamente la legge di stabilità 2016 secondo la quale, dal primo luglio dello scorso anno, anche i dispositivi di controllo di durata della sosta, devono accettare i pagamenti con bancomat e carte di credito.

A questo punto, la sentenza pilota rappresenta, dal punto di vista giurisprudenziale, un importante precedente che riapre scenari di polemica e di possibili ricorsi anche nel capoluogo piceno. Proprio ad Ascoli, tra l’altro, rispetto ad altre città, il danno si è unito alla beffa, considerando che nonostante le promesse e gli incontri col sindaco, si è arrivati – seppure in ritardo – ad installare nei parcometri i dispositivi per la lettura delle carte elettroniche nello scorso mese di ottobre (quindi con quasi quattro mesi di ritardo), ma questi dispositivi sono in realtà solo uno specchietto per le allodole, non essendo mai stati funzionanti. Solo un effetto scenografico, dunque, con la reale impossibilità, finora, di poter pagare la sosta col bancomat. E sono decine e decine, se non centinaia, le testimonianze in tal senso da parte degli automobilisti ascolani.

Sono passati ormai circa cinque mesi dall’installazione dei dispositivi, con la modifica dei parcometri per consentire il pagamento con le carte magnetiche, ma di fatto ciò non è mai stato possibile. E per gli ascolani l’unica soluzione resta quella delle monetine, a parte l’attivazione di app sul telefonino che, però, non sono alla portata di tutti. L’intesa, sulla questione, era già stata raggiunta proprio ad inizio estate tra il sindaco Castelli e la Saba ed era intervenuto anche il Movimento difesa del cittadino. Di certo, il pagamento col bancomat rappresenterebbe un importante beneficio per gli automobilisti ascolani, risolvendo il problena delle monetine e, comunque, consentendo di pagare per il tempo che si intende sostare. A questo punto, qualche automobilista, facendo leva sulla recente sentenza, anche ad Ascoli potrebbe lasciare l’auto in sosta senza pagare per poi, in caso di multa, presentare ricorso.

 

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