Videosorveglianza, ora si riattivano le telecamere in centro

Grazie all’acquisto di un semplice videoregistrare da 500 euro si potrà, finalmente, riattivare l’impianto di videosorveglianza già esistente nel centro storico. Un passaggio che, finalmente, consentirà di riattivare le telecamere già presenti in alcuni punti del cuore della città proprio per monitorare in maniera preventiva e anche per poter registrare e, quindi, rivedere qualsiasi cosa dovesse succedere nella zona nevralgica della città. Tutto fermo, invece, al momento, per quel che riguarda la famosa rete di videosorveglianza che negli obiettivi pre-terremoto era prevista per un totale di circa 30 telecamere ed un importo di 130 mila euro. Ma se è vero che anche questo discorso di ampliamento ha subìto uno stop a seguito degli eventi sismici e le conseguenze anche per il bilancio comunale, perlomeno ora si rende necessario andare a ripristinare la funzionalità dell’impianto già esistente, finora bloccato proprio per un guasto al dispositivo di videoregistrazione delle riprese delle telecamere che, come riportato nell’apposita determina, non rende possibile “né registrare né visualizzare gli eventi ripresi dalle telecamere di videosorveglianza attive”. Ecco, quindi, ora la richiesta e lo sblocco, all’Arengo, dell’acquisto di un nuovo dispositivo di videoregistrazione al costo di 500 euro più iva.

Tutto questo discorso della videosorveglianza, dopo l’installazione nel 2007 di sette telecamere in centro già diverso tempo addietro, era ripartito da una riunione in Prefettura del novembre 2015, quando c’era stata una specifica richiesta proprio in vista del periodo del Giubileo, anche con la motivazione della sicurezza antiterrorismo. Da lì si era ripartiti, anche con l’affidamento al Ced del ripristino della rete già esistente di telecamere. Sette telecamere, opportunamente rimesse in funzione, che avevano lo scopo di controllare le principali zone del centro storico ascolano contro atti vandalici e altri fatti. L’Arengo, dopo il monitoraggio del Centro elaborazione dati, aveva deciso di rimettere in moto il sistema di videosorveglianza che fino a quel momento era rimasto praticamente fittizio, con quattro telecamere non utilizzabili e la centralina che dalla Questura che era ritornata sulle scrivanie comunali. Di fatto, negli ultimi tempi il controllo video del territorio, almeno per quanto riguarda il sistema pubblico, era diventato virtuale, essendo le telecamere non utilizzate per i vari problemi tecnici.

 

Ed ora, con l’acquisto di questo videoregistratore per poter realmente monitorare episodi di vandalismo, furti e altro ancora, almeno le telecamere già installate potranno tornare a funzionare realmente nei sette luoghi in cui sono posizionate: piazza del Popolo (fronte palazzo dei Capitani), piazza Arringo (angolo Museo archeologico), piazza Simonetti (angolo corso Trento e Trieste), corso Trento e Trieste (gioielleria Fiori), via XX Settembre (farmacia piazza Roma), corso Mazzini (angolo via del Trivio) e  loggiato del chiostro di San Francesco.

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