Terremoto: tante richieste, ma gli appartamenti non ci sono più

Tantissime richieste di casa in affitto ad Ascoli,  anche per una sorta di controesodo rispetto alla fuga verso la costa di qualche mese fa. Di contro, però, c’è la carenza a livello di offerta, di un adeguato numero di appartamenti disponibili, soprattutto nelle fasce di prezzo più richieste. In più, inevitabilmente, si registra un lieve innalzamento dei canoni di circa 50-70 euro al mese – a parte qualche furbo che chiede direttamente l’intero corrispettivo del contributo autonomo di sistemazione –  proprio sfruttando il momento e la crescente domanda. Una domanda acuita ancor più dal fatto che con l’avvicinarsi dell’estate, chi è stato finora sulla riviera ora deve trovare una soluzione alternativa. Sono questi gli effetti del post-terremoto in questa fase in cui, comunque, il numero delle famiglie sfollate, ad Ascoli, cresce esponenzialmente, con una media di 50 nuclei familiari a settimana “sfrattati” dagli effetti del sisma. A confermare la grande richiesta di appartamenti in affitto in città sono anche gli addetti ai lavori.

“Le richieste di alloggi da affittare – spiega Salvatore Petrucci dell’agenzia immobiliare Cerco Casa – sono veramente tante, ma il problema è che gli appartamenti disponibili di una certa fascia di prezzo e di uno standard accettabile sono veramente pochi. Da questo punto di vista è difficile trovare soluzioni per tutte le richieste che arrivano. Di fatto, proprio con l’arrivo dell’estate, si sta invertendo la tendenza e c’è chi magari, con la casa dichiarata inagibile, nella fase dell’emergenza ha trovato una sistemazione in riviera ed ora, anche con l’arrivo dell’estate cerca di ritornare e trovare una sistemazione ad Ascoli. La stessa cosa vale per le persone dei comuni più colpiti, ospitate finora negli hotel sulla costa, che si ritrovano a dover lasciare quelle camere e provano a trovare una sistemazione nella nostra città”.

 

Un fenomeno, dunque, che fa registrare un’inversione di rotta ma che al tempo stesso, a fronte di una forte domanda, provoca anche un leggero ritocco dei canoni nell’ordine dei 50 euro o poco più. E non manca, ovviamente, anche chi provi a fare il furbo, senza intermediazioni, pattuendo con il potenziale inquilino un canone pari al contributo di autonoma sistemazione, indipendentemente dai valori di mercato. Anche se la fascia di mercato più richiesta dalle famiglie sfollate è quella che arriva intorno ad un tetto massimo di 400 euro.

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Direttore responsabile della Gazzetta di Ascoli Giornalista professionista e scrittore

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