Terremoto, ad Ascoli ogni settimana 50 nuove famiglie sfollate

Il dato è emblematico: più di cinquanta famiglie ascolane rimangono, ogni settimana, senza casa per gli effetti del terremoto. E cresce, ad Ascoli, il popolo degli sfollati, con un numero complessivo di circa mille famiglie (ad oggi sono 973) che sono rimaste senza un tetto per dichiarazioni di inagibilità e hanno richiesto il contributo di autonoma sistemazione. Una situazione che coinvolge, di fatto, circa 3000 ascolani e che tende a subire, come detto, costanti incrementi mano a mano che si procede con i sopralluoghi. E a questi numeri vanno aggiunti quelli di chi, rimasto all’improvviso senza abitazione, sceglie temporaneamente di sistemarsi in una struttura alberghiera o in un b&b, in attesa di trovare una soluzione più a lungo termine. Di certo, il problema casa dopo il terremoto, ad Ascoli, ha assunto proporzioni inimmaginabili (aldilà di qualche furbetto che ci prova), mettendo in serie difficoltà tutta la macchina dell’emergenza prima e della ricostruzione poi. Alla faccia di chi ha sempre considerato la città giustamente fuori da benefici ed esenzioni perché non realmente danneggiata dal sisma.

 

L’incremento di chi si ritrova da un giorno all’altro senza un tetto, a seguito di un sopralluogo tecnico richiesto, è praticamente esponenziale nonché preoccupante: adesso si viaggia ad una media di più di 50 famiglie sfollate a settimana, con un dato che è destinato  crescere in maniera ancor più rapida in questa fase in cui si stanno anche accelerando i tempi per i sopralluoghi. Con il numero complessivo delle famiglie che hanno richiesto il contributo di autonoma sistemazione all’apposito ufficio comunale, che è salito praticamente a 1000 (per la precisione, come detto, 973).  Un numero che è salito, nell’arco di un mese, di oltre 300 unità familiari se si pensa che il dato all’inizio dello scorso mese di gennaio era di quasi 700 famiglie. E che salirà ancora, considerando che con altri 8000 sopralluoghi ancora da effettuare, con relative possibili ordinanze di evacuazione, crescerà ulteriormente l’attuale numero di edifici inagibili considerando che, rispetto al totale delle verifiche richieste, siamo ancora poco sopra al 10% per quel che riguarda quelle già effettuate. Già se solo il dato si mantenesse più o meno in linea con quello attuale, il rischio potrebbe essere quello di ritrovarsi con qualche migliaio di appartamenti inagibili e altrettante famiglie costrette a trovarsi una nuova sistemazione. Numeri da brividi, che lasciano capire quanto, comunque, abbia pesato realmente l’effetto-terremoto sulla città. Anche perché, aldilà del furbo di turno che potrebbe provare a farsi sistemare la casa già danneggiata da precedenti terremoti o cose simili, dover lasciare la propria abitazione resta sempre un forte disagio da sopportare per mesi e mesi.

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Direttore responsabile della Gazzetta di Ascoli Giornalista professionista e scrittore

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