Terremoto e incassi, i dati dei commercianti: calo del 25 per cento

Incassi in calo, in questi ultimi 4 mesi, del 25 per cento in centro storico e del 20 per cento nelle zone periferiche, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E’ questo il riscontro che arriva dai dati raccolti dalla Confcommercio, proprio in quest’ultimo periodo, e relativi proprio al monitoraggio avviato sulle attività commerciali ascolane per capire quale sia stato il calo delle vendite soprattutto dopo il devastante effetto del terremoto. Un dato confermato dal presidente della delegazione di Ascoli della Confcommercio, Ugo Spalvieri, a fronte delle schede compilate dai commercianti (circa un centinaio) su richiesta proprio dell’associazione di categoria. Una richiesta che era stata inviata o consegnata, con apposito modulo, proprio agli operatori commerciali cittadini per capire quale sia stato, realmente, il danno indiretto prodotto in particolare dal sisma.

 

Il dato percentuale fornito dalla Confcommercio evidenzia, innanzitutto, una percentuale che rappresenta un segnale emblematico di come i già difficoltosi incassi degli ultimi anni siano stati ulteriormente penalizzati dallo svuotamento della città, considerando chi è dovuto andare via per l’inagibilità delle proprie abitazioni, ma anche chi ha deciso di spostarsi, preferibilmente sulla costa, per il timore delle scosse sismiche. Una fuga che ha prodotto i suoi effetti arrivando soprattutto a colpire il centro storico, con un calo medio degli incassi del 25 per cento (e ovviamente, trattandosi di un dato medio, include anche percentuali decisamente più alte per alcune attività). Sembra aver retto leggermente di più la periferia, ma un calo del 20 per cento, in questo momento, significa comunque mettere in difficoltà le attività già alle prese con la crisi generalizzata. Tra le principali cause indicate nei moduli, c’è proprio quella del netto calo della clientela. Ed ora, per avere un quadro il più completo e attendibile possibile, la raccolta dei moduli con i conteggi prosegue anche attraverso commercialisti e ragionieri contabili delle varie attività.

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