Il terremoto colpisce la Chiesa al cuore, danni anche all’episcopio

Il terremoto non risparmia neppure la Chiesa ascolana, colpita anche nella sua sede istituzionale. Dopo le lesioni pesanti ad alcune delle principali chiese della città, a partire dal duomo, anche alcuni degli edifici della Curia, episcopio incluso, sono in parte inutilizzabili e la Casa del clero è del tutto inagibile. Ma a parlare sono proprio le schede Aedes e l’ordinanza appena diramata dall’Arengo e inviata al vescovo, Giovanni D’Ercole. In definitiva, il sisma non ha risparmiato neanche i luoghi della religione, quelli della preghiera e dell’aiuto spirituale. E lo scenario, con chiese chiuse anche in parrocchie come quelle del Sacro Cuore a Campo Parignano e del Ss. Crocifisso a Porta Romana, è davvero pesante: è un terremoto che quasi non permette neppure di farsi il segno della croce e pregare.

 

L’ordinanza del sindaco Castelli arriva a certificare una situazione sicuramente emblematica di come il sisma che ha colpito anche il capoluogo piceno abbia “ferito” in maniera pesante anche la Chiesa ascolana, a partire dai vari edifici sacri tra cui anche quelli più importanti, come ad esempio la cattedrale, per arrivare anche alle sedi decisionali e “istituzionali” della Curia vescovile. E le lesioni sono di quelle che, comunque, creano disagi e, in diversi casi impediscono anche l’utilizzo delle strutture. Andando proprio a sfogliare le pagine dell’ordinanza sindacale, emerge innanzitutto l’inagibilità totale della casa del clero. Nello specifico, i tecnici rilevano che “l’edificio comprende la scala principale di accesso alla Curia e al  museo diocesano” e quindi si deve disporre “la chiusura degli accessi a quel vano”. Inoltre, sempre i tecnici, suggeriscono di “cerchiare, puntellare e presidiare l’arco intradossato lesionato e la sovrastante muratura, all’ingresso del passaggio”. Allo stesso tempo, i tecnici hanno valutato la situazione relativa all’episcopio. In questo caso, l’edificio principale è stato definito agibile con provvedimenti di pronto intervento. In altre parole, sarà necessario attivare subito lavori di messa in sicurezza per poter consentire nuovamente il pieno utilizzo dell’immobile. Anche in questo caso, entrando nello specifico, i tecnici precisano che l’inagibilità è parziale ed è riferita ai locali del secondo piano alla destra dell’ingresso. Inoltre, è stata segnalata la necessità di provvedere a puntellare, cerchiare e presidiare gli architravi posti al secondo piano. Altro immobile parzialmente inagibile è, inoltre, quello dell’ex Canonica, che si trova per l’appunto in rua della Canonica. In questo caso, è stata rilevata l’inagibilità del vano scala tra il piano terra e il primo piano in quanto le murature presentano lesioni importanti. Pertanto risulta inagibile tutto il primo piano ed è stata disposta la chiusura dell’accesso alla scala.

 

E’ risultato agibile, per fortuna, l’altro edificio dell’episcopio con la torretta. Così come è stato classificato come agibile, l’edificio che ospita la Curia ed il museo diocesano (che si affaccia su piazza Arringo), anche se in questo caso i tecnici hanno evidenziato che la scala principale di accesso si trova all’ interno della casa del clero, che è inagibile, e pertanto hanno disposto la chiusura di quell’accesso disponendo l’utilizzo dell’altro ingresso per entrare nel palazzo. Agibilità e possibilità di accesso e fruizione anche per il giardino vescovile, per l’Istituto diocesano, per l’edificio in via Porta Torricella e per gli alloggi che si trovano in rua della canonica.

 

Alla luce dei rilievi dei tecnici sugli immobili della Chiesa ascolana, l’ordinanza emessa dispone adesso di provvedere senza indugio, per evitare di mettere in serio pericolo l’incolumità pubblica e privata, all’evacuazione dell’episcopio (limitatamente ai locali del secondo piano alla destra dell’ingresso) e della casa del clero, inclusa la scala di accesso alla Curia e al museo diocesano, rendendoli inaccessibili fino al ripristino delle normali situazioni di sicurezza. Si dispone, inoltre, l’evacuazione dell’immobile dell’ex Canonica limitatamente al vano scala tra piano terra e il primo piano e a tutto il primo piano, rendendolo inaccessibile fino al termine degli interventi di messa in sicurezza.

 

Aldilà dei palazzi istituzionali della Chiesa ascolana, quello che più incide sulla popolazione è soprattutto la chiusura di numerose chiese, anche importanti, della città. In primis, si attende la riapertura del Duomo che è stato chiuso ormai da tempo e, dopo l’intervento di messa in sicurezza esterna da parte delle ditte incaricate dall’Arengo, deve essere sistemato anche internamente, considerando che si sono riscontrate “varie piccole lesioni e leggeri disallineamenti anche sulle volte della cripta ed una lesione diagonale su un pilastro situato sul lato destro della cripta stessa”. Per adesso, però non si conoscono i tempi della possibile riapertura. Altre due chiese parrocchiali importanti ormai chiuse da tempo proprio a causa dei danni provocati dal terremoto, sono – come detto – quella del Sacro cuore a Campo Parignano e quella del Ss.Crocifisso a Porta Romana. Anche in questi casi, i tempi di riapertura non sembrano essere brevissimi. E’ stata, invece, immediatamente riaperta dopo un intervento-tampone la chiesa dei Ss.Pietro e Paolo. Lavori indispensabili anche alla chiesa della Scopa. Ma anche per altre chiese, come quella del Carmine, sono stati ritenuti necessari  interventi di messa in sicurezza.

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