Agevolazioni terremoto anche ad Ascoli, ma su richiesta dei danneggiati

E’ attesa per il prossimo 15 dicembre la conversione in legge del decreto sul terremoto che andrà a disciplinare in maniera definitiva tutto il discorso della ricostruzione e degli aiuto o supporti per le popolazioni più o meno colpite. Una normativa che chiarisce alcuni aspetti come, ad esempio, la possibilità di chiunque, anche ad Ascoli, di ottenere contributi ma anche agevolazioni e sospensioni di tributi e pagamenti nel caso di danno derivante dal terremoto sia sul proprio immobile, con la dichiarazione di inagibilità, che per quel che riguarda il proprio lavoro.

Con l’ulteriore novità di delegare le Regioni ad effettuare verifiche sugli ospedali, quindi “Mazzoni” incluso, per attivare finanziamenti per il miglioramento sismico delle strutture. Insomma, arrivano certezze e riferimenti precisi per i cittadini attualmente disorientati su come muoversi dopo essere stati danneggiati dal sisma. Con la scadenza della gestione straordinaria del post terremoto fissata per il 31 dicembre 2018.

Quel che si chiarisce, innanzitutto, col testo definitivo della conversione in legge del decreto sul terremoto, è che anche sostegno al reddito per i lavoratori, sospensioni di termini e misure agevolate in termini di materia fiscale potranno essere richiesti dai cittadini ascolani (così come degli altri comuni inseriti nell’elenco definito di “seconda fascia” dell’area di cratere) che potranno dimostrare concretamente i danni subiti a causa del terremoto, ad esempio avendo un immobile dichiarato inagibile a seguito del sisma o avendo dovuto sospendere la propria attività lavorativo proprio per i danni subiti dall’attività sempre a causa delle scosse telluriche. Il testo di legge, nello specifico, dice che si prevedono sostegno al reddito, sospensioni di termini e misure in materie fiscale nei comuni di Teramo, Rieti, Ascoli Piceno, Macerata, Fabriano e Spoleto, limitatamente ai soggetti danneggiati che dichiarino l’inagibilità del fabbricato (casa, studio professionale o azienda) con trasmissione agli uffici dell’Agenzia delle entrate e dell’Inps territorialmente competenti”. Ovvero, le agevolazioni saranno concesse solo “in favore dei soggetti effettivamente danneggiati che comprovino il danno subito mediante adeguata documentazione”.

Confermata la percentuale del 100% di rimborso spese per le tipologie di intervento sugli edifici lesionati dichiarati inagibili conseguenti agli eventi sismici nei territori dei comuni colpiti.  Tali tipologie riguardano riparazione, ripristino o ricostruzione degli immobili di edilizia abitativa e ad uso produttivo. Si possono ottenere contributi anche per gravi danni a scorte e beni mobili strumentali alle attività economiche, solidaristiche, sindacali e di servizi, previa presentazione di perizia asseverata.

Stop, per massimo di 6 mesi, al pagamento delle fatture di energia elettrica, acqua, gas, nonché, dei settori delle assicurazioni, della telefonia e della radiotelevisione pubblica: è quanto previsto, dal nuovo testo di legge in approvazione, per chi dimostrerà che ha un immobile dichiarato inagibile per il terremoto.  Potranno inoltre essere esclusi dalla base imponibile a fini Irpef e Ires (fino all’anno di imposta 2017) i redditi dei fabbricati distrutti od oggetto di ordinanze sindacali di sgombero. Gli stessi immobili sono esenti dall’Imu e dalla Tasi a partire dalla rata scadente il prossimo 16 dicembre 2016 e fino alla loro definitiva ricostruzione e agibilità, comunque non oltre il 31 dicembre 2020.

 

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